Il Mendrisiotto deve continuare a fare i conti con la siccità, con buona parte delle fonti che forniscono meno acqua del normale. Nella regione si lavora quindi per fare fronte alla mancanza di questa vitale risorsa.
A Breggia, per esempio, è stato deciso di comune accordo di non fornire l'acqua che spetta a Castel San Pietro per dare una mano a Chiasso.
Saranno anche ripetuti gli inviti a un uso attento, che sembrano aver avuto un impatto, e i divieti. Mendrisio, uno dei primi comuni a introdurli, sta per spedire 10 multe e deve ancora rifornire giornalmente Arzo con delle autobotti. La frequenza dei rifornimenti, rileva il sindaco Samuele Cavadini, è scesa, così come i consumi, ma la situazione resta critica.
Guardando al futuro, Cavadini sottolinea che si è già al lavoro su delle soluzioni, come degli allacciamenti alla rete idrica di Mendrisio per i quartieri di montagna, quindi non solo Arzo. Si è però ancora in fase di progettazione e bisognerà quindi aspettare ancora qualche anno.
Per l'acquedotto a lago si dovrà attendere il 2027 e la prevista dismissione delle sorgenti secondarie preoccupa. Il sindaco di Breggia, Sebastiano Gaffuri, spiega che verrà chiesto al cantone di mantenere in funzione le vecchie sorgenti in caso di emergenza.