Enrico Borghi, parlamentare italiano del PD a Roma, ha depositato alla Camera un disegno di legge per la trasformazione dell’attuale superficie delle aree protette dell’Ossola in Parco Nazionale, attraverso la creazione del “Parco nazionale della Valgrande e delle Alpi Lepontine”.
Nella proposta elaborata emergono due richieste: “l’elevazione a rango di parco nazionale delle aree del Veglia, del Devero, dell’alta Valle Antrona, della riserva naturale di Fondotoce e della riserva naturale speciale del Sacro Monte Calvario di Domodossola” e la “stipula di un accordo internazionale con la Confederazione per l’istituzione di un’area protetta transfrontaliera tra il nuovo Parco Nazionale della Valgrande e delle Alpi Lepontine e il Parco Paesaggistico della Valle di Binn-Landschaftpark nel Canton Vallese e il Parco nazionale del Locarnese in canton Ticino”.
Con questa iniziativa, commenta Enrico Borghi primo firmatario del documento, “intendiamo assicurare che entro la fine della legislatura il mondo dei Parchi conosca una modernizzazione della propria legislazione, dando spazio anche a questa rilevante innovazione dell’area protetta transfrontaliera che farebbe del Verbano Cusio Ossola il primo caso nazionale, con evidenti positive ripercussioni sotto il profilo turistico, scientifico, naturalistico e didattico”.
“Una buona notizia, ma…”
“Si tratta di una buona notizia, ancora tutta da verificare. Attualmente abbiamo già avviato delle relazioni transfrontaliere per valorizzare il futuro Parco nazionale del Locarnese, qualora fosse approvato in votazione dalla popolazione. La realtà protetta che stiamo promuovendo nasce anche grazie alla collaborazione con i comuni italiani proprietari della Valle di Bangi di Craveggia, in alta valle Onsernone. Questo processo prosegue parallelamente e non ha nulla anche fare con la proposta di Borghi”, commenta Samantha Bourgoin, direttrice del candidato Parco nazionale del Locarnese.
Lino Bini