Per seguire la progressiva apertura dell'economia ticinese servono più controllori. E così il cantone si rivolge alla SUVA, anche perché vigilare sul rispetto delle norme sanitarie da parte dei datori di lavoro è un pilastro della strategia dello Stato maggiore cantonale di condotta per l'avvio della seconda fase in sicurezza.
Al momento la task force formata da ispettori del cantone e della SUVA è composta da 10 persone, ma il potenziamento è imminente. Del resto, del come conferma il direttore della Divisione dell'economia Stefano Rizzi nel servizio di Camilla Luzzani, trasmesso dalle CSI, anche la collaborazione con i sindacati è buona e le loro segnalazioni non cadono nel vuoto.
I controlli nella maggior parte, conferma Rizzi, saranno controlli a sorpresa. Mentre per quanto riguarda i mancato coinvolgimento dei avoratori lamentato dal sindacato Unia, termina Rizzi, saranno ascoltati, anche se i nostri primi interlocutori sono i coordinatori della sicurezza nelle aziende visitate ma anche i committenti e le direzioni dei lavori sui cantieri e le dirigenze nelle fabbriche.