Ticino e Grigioni

La nuova pianificazione ospedaliera verso il Parlamento

Andrà in aula accompagnata da un solo rapporto - È un documento “transitorio”, spiega il relatore Matteo Quadranti - Per il consigliere di Stato De Rosa ”ricorsi non possono essere esclusi”

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Via libera alla pianificazione ospedaliera 'di passaggio'

Il Quotidiano 10.10.2024, 19:00

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Di: QUOT/RSI Info 

La nuova pianificazione ospedaliera giungerà nell’aula del Parlamento ticinese accompagnata da un unico rapporto. “Diciamo che nella pianificazione – sia nell’introduzione che nelle conclusioni – si spiega che fondamentalmente sarà una pianificazione transitoria verso una prossima che dovrà per forza secondo me essere più rigida”, spiega alla RSI il relatore della Commissione sanità e sicurezza sociale Matteo Quadranti.

Nessuna struttura o offerta ospedaliera è stata messa in discussione; nemmeno la maternità a Mendrisio, quella numericamente meno importante. “Fondamentalmente il compromesso è rimasto quello di cercare in ogni caso di migliorare le concentrazioni delle prestazioni”, commenta Quadranti.

A emergere è stata quindi l’intenzione di precisare alcuni paletti già contenuti nel messaggio governativo, un tentativo di razionalizzare l’offerta di prestazioni e contenere di conseguenza i costi sanitari.

“Ci si aspetta – afferma Quadranti - che per determinate prestazioni, che siano l’urologia, la maternità e altre … si possa dare il mandato solo a chi raggiunge un certo numero di casi all’anno, perché vuol dire anche garantire la competenza, l’esperienza e quindi poter investire le risorse in questa struttura, piuttosto che in altre dove i numeri non raggiungono certi risultati”.  

Non resta quindi che attendere il voto del Gran Consiglio. Poi c’è l’incognita ricorsi, come già accaduto in passato. “Non possono essere esclusi – afferma il consigliere di Stato Raffaele De Rosa – a maggior ragione dopo che il Parlamento ha aggiunto tra gli attori che possono usufruire di questa facoltà anche gli assicuratori malattia, complicando ulteriormente questo percorso. Siamo comunque fiduciosi, perché riteniamo l’approccio e l’impostazione di questa nuova pianificazione rigoroso e basato sui criteri e sui principi della legge federale”

Quel che è certo, è che un intervento radicale è rinviato. Per alcuni è un’occasione persa. “Ci sono ospedali pubblici e privati nel resto della Svizzera che faticano – afferma Quadranti – e magari chiedono di aumentare le tariffe per poter restare nei costi. Alcuni chiudono. Anche in Ticino l’offerta è sicuramente molto vasta e l’offerta spesso crea il consumo. Si poteva quindi cercare di essere più incisivi, ma il momento non è ancora maturo”.

Bisognerà pazientare ancora prima di assistere a un’eventuale svolta sulla gestione delle cure ospedaliere stazionarie, che in Ticino ammontano a circa 700 milioni di franchi all’anno.

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