Ticino e Grigioni

La siccità preoccupa come se fosse già estate

La mancanza d’acqua si sta già facendo sentire in alcuni comuni, soprattutto nel Mendrisiotto dove anche gli agricoltori stanno sul chi vive

  • 7 marzo 2023, 05:51
  • 20 novembre, 11:48
04:15

Acquedotti, come se fosse estate

Il Quotidiano 06.03.2023, 19:00

La siccità si sta facendo sentire con largo anticipo in alcune località ticinesi, dove alcuni acquedotti comunali sono a livello dei mesi estivi e quest’anno mancano anche le riserve idriche, a causa delle scarse precipitazioni che hanno segnato gli ultimi mesi e della conseguente mancanza di neve. Per alcuni comuni è quindi già tempo di intervenire.

E a essere preoccupati sono anche gli agricoltori; le telecamere de Il Quotidiano hanno raccolto le considerazioni di Pierluigi Jelmini, presidente della Società agricola del Mendrisiotto, che indicando un campo di cereali spiega: “Normalmente dovrebbe essere verde a marzo, ma ora è giallo…”.

Per il secondo anno di fila la siccità è quindi alle porte e con largo anticipo sul calendario: “Si parte peggio perché in inverno è piovuto pochissimo, non c’è acqua nelle falde”, aggiunge Jelmini.

Le prossime settimane saranno decisive, tutti aspettano le precipitazioni: non solo gli agricoltori ai quali servirebbero due o tre settimane di pioggia.

Coldrerio: “Poche riserve idriche, siamo solo a inizio stagione”

A Coldrerio per esempio la primavera è solo alle porte ma la preoccupazione è già quella dei mesi estivi. “Abbiamo dei livelli più bassi dell’anno scorso, ci sono meno riserve idriche e siamo solo a inizio stagione, ma si va verso un periodo nel quale i consumi aumentano”, ci spiega Michele Piffaretti, capodicastero Acqua potabile di Coldrerio, citando l’irrigazione e le piscine da riempire. “Se la meteo non cambia la cosa si farà seria”, aggiunge.

Lunedì sera il problema è pure stato posto sul tavolo del Municipio, che molto probabilmente diramerà a breve una comunicazione indirizzata alla popolazione: “Chiederemo di non ricorrere già ora all’irrigazione per i giardini, – spiega ancora Piffaretti – di aspettare prima di riempire le piscine e in generale di limitare già da ora il consumo di acqua”.

Anche a Novazzano, poco distante, si sa cosa significhi fare i conti con una penuria d’acqua. Qui, tuttavia, per ora non si prevede di emanare direttive. Ma la situazione, avverte il sindaco Sergio Bernasconi, “è da tenere sotto stretto controllo”.

“Portare in giro l’acqua costa troppo”

Tornando all’agricoltura, “per ora si può fare poco – sostiene ancora Pierluigi Jelmini – qui nel Mendrisiotto non si riesce a prelevare l’acqua dal sottosuolo; l’anno scorso l’abbiamo prelevata da due pozzi dismessi però i costi non sono sopportabili”. In agricoltura quindi il timore è maggiore, ne va del raccolto e delle entrate per le aziende.

In questo campo, c’è chi ha optato per coltivazioni che richiedono meno acqua, ma la sostanza non cambia: “L’anno scorso ci siamo mossi un po’ troppo tardi con la possibilità di accedere all’acqua dai pozzi dismessi, quest’anno ci muoveremo prima ma portare a spasso l’acqua è costoso e non sempre si ottengono risultati”, conclude il presidente della Società agricola del Mendrisiotto.

Anche a livello comunale si cerca di anticipare possibili crisi. “La situazione dovrà essere gestita a livello regionale – sostiene il sindaco di Novazzano Sergio Bernasconi – purtroppo l’acquedotto a lago non sarà pronto prima della fine del 2026: se questa situazione (di siccità, ndr) dovesse perdurare per anni sarebbe difficile gestirla senza chiedere sacrifici alla popolazione”.

“Siamo abbastanza preoccupati – gli fa eco Piffaretti – anche perché non possiamo risolvere da soli il problema: serve una collaborazione, solidarietà fra i comuni affinché chi ha più acqua la metta a disposizione, ma il problema è regionale e anche chi è messo meglio non ha così tanta acqua da poterne mettere chissà quanta a disposizione”.

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