“La siccità ci preoccupa! Ci ha già preoccupato l’anno scorso e ci preoccupa ancora di più adesso. Nessuna montagna presenta della neve sulle proprie cime, mentre dovrebbero essere tutte bianche”. Sono parole di Urs Lüchinger, presidente della Federazione ticinese per l'acquicoltura e la pesca. La RSI lo ha intervistato a margine dell’assemblea tenutasi nel tardo pomeriggio di sabato a Pregassona.
Cosa significa nella presenza della fauna ittica?
“Il problema è sul picco dei corsi d’acqua di montagna, ma anche nei tratti terminali dei nostri fiumi principali; perché non essendoci sufficiente volume di acqua, quella che c’è si scalda al punto tale da non rendere più ospitale l’ecosistema alle trote”.
È destinata a sparire o ci sono delle soluzioni?
“Le soluzioni esistono laddove c’è un prelievo importante di acqua a monte, ovvero i bacini idroelettrici, che al giorno d’oggi non rilasciano i deflussi minimi perché hanno una concessione per farlo. Il giorno che – per esempio la Maggia, ma anche in Val di Blenio e in Leventina – si potranno avere questi benedetti deflussi minimi perché scadono le concessioni – e nel rinnovo è obbligatorio che devono essere dati - con un maggiore volume di acqua ecco che magari qualche soluzione qua e la ci sarà. Per fiumi come il Cassarate che non hanno sbarramenti a monte il problema potrebbe diventare cronico”.
C’è un elemento riguardo agli sbarramenti che voi mettete in evidenza, che è quello dello svuotamento necessario della diga di Malvaglia. Vi preoccupa; perché?
“Gli svuotamenti completi di questi bacini hanno in sostanza fatto tabula rasa di tutto l’ecosistema esistente a valle della diga. OFIBLE ha bisogno di vuotare il bacino per aumentare lo stoccaggio di acqua e le opzioni erano due: uno alza la saracinesca, lascia uscire tutto questo fango e quello che c’è a valle della saracinesca muore. L’altra variante è più soft. Questi sedimenti vengono diluiti già a priori all’interno del bacino, vengono condotti alla centrale di Biasca e l’acqua un po’ torbida che viene turbinata viene reimmessa lungo il fiume Ticino. I pesci non dovrebbero soffrire più di quel tanto”.