Per il prossimo quadrienno gli aiuti finanziari ai piccoli impianti di risalita passeranno agli Enti Regionali di Sviluppo (ERS). Un vero e proprio cambio di paradigma, espresso dal Governo nel suo ultimo messaggio e che arriva in risposta alla richiesta degli impianti di riconfermare le sovvenzioni dello scorso quadriennio anche per i prossimi due.
“La sicurezza data dai 214’000 franchi ancorati in un decreto legislativo, ci dava una certa garanzia - ha spiegato ai microfoni della RSI, Dante Pollini, presidente dell’Associazione delle piccole stazioni sciistiche ticinesi. “Ora invece si pone a discrezionalità degli ERS, e questo ci spaventa un po’, perché non riusciamo a guardare al futuro con la stessa modalità di prima”. “È già pronta una lettera, diretta alla Commissione della gestione finanze del Gran Consiglio ”, aggiunge Pollini, “ma prima, d’altra parte, è corretto che si faccia una discussione più approfondita con gli ERS, per vedere se loro comunque siano in grado di porre queste garanzie”.
Manuel Cereda, direttore dell’Ente Regionale dello Sviluppo Bellinzonese e Valli, è rassicurante. “Possiamo già confermarlo, da parte nostra c’è la volontà di entrare in materia, questo è sicuro”, ha detto Cereda. “Sarà il consiglio direttivo dell’Ente a discutere di questa situazione, anche con gli altri enti, per trovare il modo più snello e meno burocratico possibile per dare continuità a quello che è stato fatto negli ultimi anni”.
Ai compiti degli enti regionali di sviluppo si aggiungerà quindi anche “la facoltà di stanziare i contributi destinati alla manutenzione dei piccoli impianti di risalita”, attingendo dai propri fondi. Elemento che crea qualche perplessità. Come sottolineato dal direttore dell’ERS del Bellinzonese e Valli, “se prima c’era una parte del credito quadro riservato dalla politica regionale agli impianti di risalita minori, ora bisogna andare ad attingere al fondo di promozione regionale di ogni ente. Questo vuol dire, nel caso del Bellinzonese e Valli, circa 120’000 franchi, che corrispondono per noi a 3 o 4 progetti in meno di interesse locale sul quadriennio”.