Non c'è accordo (almeno per ora) tra Lega e UDC in vista delle prossime elezioni cantonali. Le delegazioni dei due partiti si sono incontrate lunedî pomeriggio a Bellinzona ma, dal meeting, non sono emerse novità. A creare attriti tra le parti (anche) l'iniziativa parlamentare a firma UDC che chiede di abolire la tassa di collegamento, voluta dal ministro leghista Claudio Zali.
L'ipotesi in discussione - lo ricordiamo - è quella di un "do ut des" tra elezioni cantonali e federali. La proposta dell'UDC prevede la rinuncia, da parte dei democentristi, a presentare una lista propria per il Consiglio di Stato. Al suo posto una lista unica Lega-UDC, con un nome democentrista - quello del presidente cantonale Piero Marchesi. In cambio, per il prossimo autunno, l'UDC chiede l'appoggio leghista per la corsa agli Stati di un candidato unico di area: il consigliere nazionale democentrista Marco Chiesa. Ed è proprio questa ipotesi che fa storcere il naso a gran parte dei leghisti, tra questi l'ex coordinatore, Attilio Bignasca.
Da qui la controproposta della Lega, frutto delle discussioni di domenica sera, cui hanno partecipato i cosiddetti colonnelli e il gruppo parlamentare. Controproposta discussa lunedì a Bellinzona fra il ministro leghista Norman Gobbi, favorevole a un'allenza, Antonella Bignasca, il presidente democentrista ticinese Piero Marchesi e Sergio Morisoli, di Area Liberale che, ricordiamo, è confluita nell'UDC.
Al momento le bocche restano cucite. Si apprende, però, che c'è stata un'iniziativa targata UDC che ha fatto infuriare la Lega, e cioè quella firmata Gabriele Pinoja, deputato dell'UDC, e Cleto Ferrari, indipendente, che chiede l'abolizione della tassa di collegamento.
CSI/M. Ang.