La milizia storica di Leontica è tornata a sfilare, come ogni anno in occasione della festa del patrono del paese, San Giovanni, per celebrare i militi che combatterono in Russia per Napoleone. Il condottiero francese chiese al Ticino, a inizio Ottocento, 600 soldati.
La frazione di Acquarossa, domenica mattina, si è svegliata al suono dei tamburi. Oggi è un elemento del folclore, ma nel 1812 — quando i bleniesi combatterono nella campagna napoleonica di Russia — erano uno strumento sul campo di battaglia. E ora come allora a dare ordini è il capitano, con il suo cappello piumato.
"Era uno strumento di comunicazione, all'epoca non esistevano radio o telefoni", ha spiegato Damiano Gianella, comandante della milizia storica di Leontica, ai microfoni della RSI (video in allegato), che ha aggiunto: "Le varie formazioni di battaglia corrispondevano a determinate sequenze suonate sui tamburi".
Alla manifestazione non potevano mancare gli indispensabili "sapeur", segno distintivo: l'ascia. "Il passaggio della Beresina è molto importante. Lì hanno costruito i ponti che hanno permesso la ritirata di buona parte dell'esercito napoleonico", ha detto Ivo Gianora, capo zappatore della milizia storica. I soldati scampati alla morte, rientrati in valle, mantennero il voto fatto al patrono, San Giovanni. Un voto perpetuato ancora oggi.
Alcuni dei partecipanti alla sfilata di domenica sono attivi in più milizie: anche Aquila, infatti, commemora i suoi militi la prima domenica di luglio mentre la terza di luglio lo fa Ponto Valentino.
L'omaggio di Leontica ai suoi militi
Il Quotidiano 23.06.2019, 21:35