“Due o tremila ticinesi fanno uso di questi farmaci”. Sono le parole del farmacista cantonale Giovan Maria Zanini che ha commentato la notizia diffusa venerdì da Swissmedic e dall’amministrazione federale delle dogane, secondo cui nel 2017 in Svizzera sono stati 1'060 i sequestri di farmaci importati illegalmente. I paesi di provenienza di questi invii, ordinati su internet, rimangono l'India, seguita dalla Germania e poi da alcuni paesi dell'est.
I sequestri avvenuti in Ticino ricalcano il dato nazionale, in leggera crescita: “Per il Ticino - afferma il farmacista cantonale - noi calcoliamo che ci siano due o tremila ticinesi che usano questi canali per acquistare farmaci”.
Per quanto riguarda la tipologia, in testa alle classifiche c’è sempre la produzione simil-Viagra: “Seguono i prodotti per dimagrire, anche perché in farmacia è difficile trovare determinati prodotti, che sono stati tolti dal mercato per ragioni di sicurezza. Poi stupefacenti, come farmaci calmanti, mentre l’anno scorso è stata intercettata un’importazione di Isotretinoina, destinato a curare forme molto gravi di acne”. Un medicamento che dovrebbero poter ordinare solo i dermatologi e la cui autoprescrizione è illegale: “È chiaro che se si saltano tutti i controlli, i rischi sono altissimi”, afferma Zanini.
Chi compra farmaci, per esempio in Italia, con un discreto margine di risparmio, sta commettendo un’importazione illegale, correndo un rischio per la propria salute? “No, la farmacia italiana è altrettanto sicura della farmacia svizzera. La raccomandazione delle autorità è di far capo ai commerci controllati e non a tutte le forme di mercati non sicuri”.
CSI/BRav