Sabato sera sono rientrate nelle proprie abitazioni le circa 30 persone che giovedì mattina erano state evacuate a causa di una frana che ha colpito quattro edifici a Pollegio, nella zona di via delle Vigne. Oggi tra piazzali da ripulire e danni da quantificare bisogna fare i conti anche la paura.
A cadere sono stati tre massi (uno probabilmente di 150-200kg), che hanno toccato gli stabili e raggiunto la strada cantonale, racconta ai microfoni di SEIDISERA della RSI uno degli sfollati, sottolineando che la cosa capita spesso “ma mai in questo modo”. dice. “In 35 anni che abito qui, è la prima volta che vedo una cosa del genere, perché di solito cadono sassi e si fermano quasi sempre al di là dal canale”. Questa volta è stato diverso, spiega. La paura è stata quindi molta: “Ho visto i sassi cadere e ho pensato che questa volta avrebbero fatto un danno”, sottolinea un altro sfollato, che si dichiara sollevato poiché “non ci sono stati feriti... “, il pericolo lo hanno comunque corso alcuni operai che stavano lavorando lì vicino. Un macigno ha anche sfondato la soletta di una casa, finendo dentro l’abitazione.
L’impressione è che ci sia un’intensificazione di questi eventi, come dichiara il capo sezione forestale del Canton Ticino, Roland David. “È una sensazione che abbiamo anche noi addetti ai lavori”, dice David, rassicurando sul fatto che “uno degli obiettivi che ci siamo posti quest’anno è di fare un’analisi di tutti gli eventi del catasto su più decenni, per verificare le tipologie di evento e capire se c’è realmente un’intensificazione o meno”.
Questo tipo di fenomeni sono in costante evoluzione, perciò le mappe sui pericoli vanno costantemente aggiornate: “Vanno sempre controllate le varie situazioni”, dichiara il capo sezione forestale, anche perché bisogna capire se le situazioni analizzate in passato siano ancora attuali. A volte, oltre agli aggiornamenti delle mappe, c’è la necessità di agire fisicamente, intervenendo con misure di protezione, come le reti. Bisogna però pensare soprattutto alla prevenzione: “tramite Comuni e Consorzi, da alcuni anni abbiamo avviato un lavoro per la costituzione di presidi territoriali”, comunica David, “organizzazioni a livello locale, che devono permettere di supportare i Comuni nella gestione delle emergenze”. Stare al passo con i tempi è molto difficile, soprattutto quando si deve valutare le zone gialle e quelle residue, essendo incerte “spesso sono quelle che danno più problemi”, dice David, ricordando che alcuni eventi sono imprevedibili.
I timori sono quindi ancora molti. Intanto diversi abitanti di via delle Vigne sono consapevoli che tutti dovranno interrogarsi sulla possibilità che la zona venga dichiarata pericolosa.
SEIDISERA del 09.03.25: Frana di Pollegio, l’intervista a Roland David di Nicola Lüönd
RSI Info 09.03.2025, 18:00
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