Ticino e Grigioni

Prostitute in difficoltà

L'emergenza coronavirus ha messo in crisi anche il settore delle luci rosse con il rischio di un aumento dello sfruttamento

  • 9 maggio 2020, 20:56
  • 22 novembre, 19:23
02:28

CSI 18.00 del 09.05.2020 - Il servizio di Laura Dick

RSI Info 09.05.2020, 20:21

Di: CSI/YR 

Lo scorso 16 marzo l’esercizio della professione è stato vietato per prevenire la diffusione del virus e in Ticino i 9 locali e 15 appartamenti autorizzati, dove esercitavano circa 260 prostitute, sono stati chiusi. Una riapertura non è prevista prima della fine di agosto.

“Su iniziativa dei gerenti dei locali erotici, le persone annunciate e che erano impossibilitate a rientrare in patria hanno potuto continuare a pernottare presso le rispettive strutture a titolo gratuito. Non ci risultano persone senza alloggio”, afferma il capitano Marco Mombelli del reparto giudiziario 2 della polizia cantonale.

Una trentina delle lavoratrici rimaste è sostenuta finanziariamente con buoni alimentari da alcune associazioni, come Antenna MayDay. Alcune hanno invece fatto richiesta per l’indennità perdita guadagno e sono in attesa dei versamenti per marzo. Le entrate non sono però sufficienti a coprire la maggior parte delle spese.

Una situazione ancora più drammatica è vissuta da quelle persone che vivono nella clandestinità. Senza la possibilità di lavorare non hanno come pagare né un alloggio né da mangiare e c’è il rischio che tornino a svolgere l’attività nonostante i divieti, anche costrette da terzi.

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