Quasi 11’000 firme sono state consegnate oggi (mercoledì) in Cancelleria a Bellinzona a sostegno dell’iniziativa popolare interpartitica “STOP all’aumento dei dipendenti cantonali”. Un’iniziativa che mira a limitare i dipendenti dell’Amministrazione pubblica cantonale, fissando un tetto massimo per i funzionari statali, esclusi docenti e personale di cura.
La proposta si basa su uno studio di Idheap, secondo cui - come spiega ai microfoni RSI Piero Marchesi, presidente cantonale UDC - il Ticino ha un’amministrazione sovradimensionata del 33% rispetto alla media degli altri cantoni”. E precisa: “Non prendiamo questo dato come oro colato, ma è certamente un’indicazione per fare delle riflessioni”.
Riflessioni che i promotori (si tratta di rappresentanti di UDC, Lega e PLR, sostenuti dall’economia ticinese) hanno fatto, arrivando a proporre un parametro dell’1,3% dell’Amministrazione cantonale rispetto al numero della popolazione. “Questo porterebbe a una riduzione, nei cinque anni successivi all’approvazione dell’iniziativa, di circa il 9-10% dell’amministrazione”.
L’obiettivo è di renderla “più snella, più efficace e che risponda certamente ai bisogni dei cittadini, ma con un costo adeguato. E che non continui a crescere, visto che negli ultimi quattro anni i dipendenti pubblici sono aumentati di 800 unità, che equivale a un aumento di spesa di 100 milioni all’anno” afferma Marchesi.
È di tutt’altro avviso Giulia Petralli, sindacalistica VPOD: “Ovviamente siamo contrari a questo taglio, perché per noi è inefficiente” dice. “L’apparato pubblico deve essere forte e deve rispondere ai bisogni della popolazione. Di conseguenza siamo preoccupati ma anche fiduciosi che riusciremo a convincere i cittadini che questo taglio non s’ha da fare”.
Riuscita l'iniziativa per limitare i dipendenti pubblici
Il Quotidiano 08.01.2025, 19:00