Ticino e Grigioni

Quote rosa, il Parlamento risponde picche

Bocciata una mozione che chiedeva di portare la presenza femminile in enti ed amministrazione cantonale ad almeno il 30%

  • 15.03.2022, 18:02
  • 20.11.2024, 18:29
00:40

Notiziario delle 17.00 del 15.03.22

RSI Info 15.03.2022, 17:49

Di: SEIDISERA 

Il Parlamento ticinese si è spaccato martedì pomeriggio a Bellinzona su una mozione che chiedeva di aumentare le cosiddette quote rosa ad almeno il 30% in enti e amministrazione cantonale così come nelle commissioni e organi di nomina governativa.

Dopo un dibattito di oltre due ore, è stato accolto di misura il rapporto di maggioranza (con 43 voti favorevoli contro 38 e un astenuto). Il rapporto, sostenuto da Lega, UDC e PLR, rigettava la proposta, chiedendo invece un monitoraggio costante della situazione e un rapporto annuale da parte della Delegata per le pari opportunità.

La discussione si è per finire divisa sul fatto se le quote rosa siano o meno discriminatorie. Esemplare a questo proposito uno scambio di battute tra le deputate Ghisolfi e Filippini. “Se dite veramente la donna arriva dove vuole basta che ha le competenze – ha detto la deputata PPD – allora in Ticino sono tutte incompetenti visto che non sono rappresentate? Non abbiamo donne competenti in Ticino? Io non credo. Vuol quindi dire che c’è un altro meccanismo dietro che frena questo accesso della donna”.

“Collega Ghisolfi – ha replicato la democentrista – certo che ci sono donne competenti, ma lo sa anche lei che il curriculum da solo non basta. C’è anche il margine di apprezzamento che è del datore di lavoro. E poi mi dice non si tratta di discriminare l’altro sesso, ma per aumentare le donne di fatto andate a discriminarlo”.

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