Il Parlamento ticinese ha rinnovato per la terza volta il sostegno finanziario ai cosiddetti casi di rigore. Si tratta di quelle aziende create tra il 1 marzo ed il 30 settembre del 2020 e che quindi più di altre hanno subito gli effetti negativi della pandemia.
Considerato che i casi di rigore di quest'anno potrebbero essere di meno rispetto al passato, il gruppo parlamentare "Più Donne" ha chiesto di limitare questi aiuti solo a quelle imprese che rispettano la parità salariale. Richiesta non accolta e l'aula ha infine rinnovato gli aiuti per i casi di rigore dovuti alla crisi da Covid-19.
Rispetto alla proposta di "Più Donne" Christian Vitta ha specificato che si sta parlando di indennizzo di costi non coperti e quindi tutti devono aver diritto di fronte ad una situazione di emergenza ad avere questo tipo aiuti, perché si tratta di chiusure o limitazioni decretate dallo Stato. Un indennizzo di questo tipo non ha relazione diretta col lavoro, semmai - dice - sono le indennità di lavoro ridotto che lo potrebbero avere.
Covid, "serve prudenza"
Telegiornale 13.03.2022, 21:00