Repower vuole conquistare il Moesano

Il Moesano per il colosso energetico Repower vale milioni e milioni di franchi. Quanti? Tanti, se già in questo momento la società è disposta a metterne sul tavolo una mezza dozzina unicamente per assicurarsi che tra due anni i Comuni di Mesolcina e Calanca rinuncino a continuare ad approvvigionarsi dall’Azienda elettrica ticinese (AET).

La proposta, ha appreso la RSI, è stata illustrata martedì a Grono alle autorità comunali. L’obiettivo a medio termine della società con sede a Poschiavo (per oltre un quarto appartiene al Cantone dei Grigioni) appare chiaro: sbarcare in una regione dove nei prossimi anni giungeranno a scadenza molte concessioni delle centrali idroelettriche. Ai Comuni presenti è stato presentato un piano che prevede da subito contropartite economiche. In primo luogo tramite un contributo a fondo perso di 6 milioni di franchi in due anni per ridurre il costo dell’energia elettrica fatturata ai consumatori, che attualmente pagano le tariffe più alte della Svizzera italiana. Prevista anche l’apertura in valle di una società che garantirà alcuni nuovi posti di lavoro e nella quale i Comuni potranno avere una partecipazione fino al 30%. Ma non solo: per almeno 5 anni Repower garantirebbe la fornitura di elettricità a 9 centesimi al chilowattora. Un prezzo che permetterebbe di riporterebbe le tariffe applicate ai consumatori finali al livello di alcuni anni fa, prima del forte aumento del 2023.

In cambio Repower chiede entro agosto un impegno formale a non rinnovare il contratto che, dal 2011, lega ad AET la società Energia del Moesano per la ripresa dell’elettricità dei Comuni e la fornitura della corrente distribuita nel comprensorio dai vari fornitori (aziende comunali e intercomunali, consorzio Calanca e Sopracenerina).

L’intenzione di Repower è quella di diventare il partner privilegiato dei Comuni in una fase decisiva per il riassetto dell’intero settore elettrico grigionese, sulla base della strategia cantonale che mira a sfruttare in proprio le acque. Ora si tratterà di capire come le autorità locali valuteranno le avance arrivate da Poschiavo e come reagirà l’Azienda elettrica ticinese.