Ticino e Grigioni

Rumantsch, è ricorso a Strasburgo

Verrà interpellata la Corte dei diritti dell'uomo

  • 11 ottobre 2013, 16:52
  • 4 settembre 2023, 18:17
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Immagine d'archivio

Un gruppo di genitori non intende accettare la sentenza del Tribunale federale (TF) che impedisce ai loro figli di seguire le lezioni scolastiche in uno dei cinque idiomi romanci locali e li obbliga a continuare la formazione nella lingua «artificiale», il rumantsch grischun. Una loro rappresentante ha annunciato oggi che un ricorso in tal senso sarà inoltrato alla Corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo.

Tutto nacque da un progetto pilota del 2007

Dal 2007, il governo retico ha avviato un progetto pilota con il rumantsch grischun quale lingua scolastica. La partecipazione all'esperimento di numerosi comuni della Val Monastero e della Surselva ha tuttavia suscitato numerose proteste e resistenze.

Nel 2011, ai comuni interessati è quindi stata data la possibilità di introdurre di nuovo nelle scuole la variante locale. Ma a una condizione: il cambio da una lingua all'altra può avvenire solo all'inizio della prima elementare. I ragazzi che hanno iniziato la formazione con il rumantsch grischun devono proseguirla con questa lingua.

In luglio, il TF ha respinto, come già in precedenza il Tribunale cantonale, un ricorso di numerosi genitori che si sentivano discriminati. I giudici di Losanna sono giunti alla conclusione che la libertà linguistica iscritta nella Costituzione non dà il diritto di pretendere che l'insegnamento scolastico venga impartito in una delle cinque varianti romance locali. Secondo il TF, la continuazione degli studi in rumantsch grischun non significa che i ragazzi interessati siano vittime di discriminazioni e di disparità giuridiche.

Il parere del Consiglio d’Europa

Nel 2008, Strasburgo si era già interessata alla sorte delle lingue minoritarie in Svizzera. In quell'occasione, il Consiglio d'Europa aveva raccomandato l'utilizzo del rumantsch grischun nelle scuole e nell'amministrazione, in modo da «favorire la protezione e la promozione del romancio in quanto lingua viva».

Red. MM / ATS

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