Un anno scolastico non facile, segnato in particolare ancora dalla pandemia prima e dal conflitto in Ucraina poi. È questo in estrema sintesi il bilancio che traccia il Dipartimento educazione, cultura e sport ticinese a pochi giorni dalla chiusura delle scuole. Un anno scolastico definito "all’insegna dell’inclusione e della socialità".
Per quanto riguarda la pandemia di Covid-19, l’obiettivo di mantenere una scuola aperta, in presenza e nel rispetto delle misure sanitarie "è stato nuovamente raggiunto". Secondo il DECS la capacità di adattamento degli istituti ha permesso, con notevoli sforzi organizzativi da parte di tutti gli attori scolastici, di gestire il forte aumento di casi manifestatosi nel periodo tra le vacanze Natale e di Carnevale. "A fronte della possibilità che si debbano affrontare nel corso del prossimo autunno-inverno nuove ondate pandemiche, l’obiettivo resta inalterato: mantenere una scuola sicura e in presenza, non compromettere gli apprendimenti e, allo stesso tempo, garantire agli allievi le opportunità di socializzazione, di relazione e di scambio offerte dalla scuola", si legge in una nota.
Guerra in Ucraina e scuola
Migliorata la situazione sul fronte pandemico, le scuole ticinesi si sono dovute confrontare con il conflitto scoppiato in Ucraina a fine febbraio: dall’inizio delle ostilità a inizio giugno sono stati accolti nelle scuole ticinesi oltre 630 allievi provenienti dall’Ucraina, di cui oltre cento nella scuola dell’infanzia, oltre 250 nelle scuole elementari, oltre 170 nelle scuole medie e un centinaio nelle scuole postobbligatorie. Nella scuola dell’obbligo l’accoglienza dei profughi è stata prestata in accordo alle finalità e alle modalità utilizzate abitualmente per l’accoglienza di allievi alloglotti (integrazione linguistica e culturale, contatti diretti con le famiglie, docente di lingua e integrazione), con una novità ulteriore alle medie: la possibilità per gli allievi di ricorrere a una didattica a distanza offerta dalle istituzioni scolastiche ucraine. I numeri e l’intensità del flusso di arrivi, in particolare nel Luganese e nel Mendrisiotto, hanno richiesto comunque uno sforzo notevole: sono stati assunti 20 docenti di lingua e integrazione supplementari nelle scuole comunali e 30 nelle scuole medie. "Durante il periodo estivo gli allievi provenienti dall’Ucraina e altri allievi alloglotti in età di scuola dell’obbligo avranno accesso a un’offerta straordinaria di corsi intensivi di italiano organizzati dal DECS in collaborazione con la Fondazione Lingue e sport" scrive il DECS.
Anche nel postobbligatorio ci si è organizzati e, a inizio aprile, è stato lanciato uno uno specifico programma con l’obiettivo di garantire un sostegno per la qualificazione dei giovani tra i 15 e i 18 anni residenti in Ticino che nel loro paese frequentavano una formazione postobbligatoria (liceo o formazione professionale). "Attualmente sono circa 100 i giovani inseriti nel programma, che proseguirà anche durante l’estate".
Una scuola sempre più inclusiva
Il DECS, nel suo bilancio, si sofferma poi sulla promozione dell’inclusione: le classi inclusive, ovvero con un docente regolare e uno di pedagogia speciale, sono attualmente 34 nei diversi ordini scolastici e si prevede un importante aumento che dovrebbe portare il numero totale a più di 50 unità.
Sempre più giovani verso l’apprendistato
A maggio, scrive sempre il DECS, si è completata l’indagine sulle scelte degli allievi al termine della quarta media, un primo rilevamento che andrà ad affinarsi nel tempo. “Al momento troviamo un 43,7% di allievi e allieve interessati a iscriversi in una scuola medio superiore e un 49,3% intenzionato ad iniziare una formazione professionale, fra questi il 29% nella formula dell’apprendistato in azienda e il restante 20,3% in una formazione professionale a tempo pieno”.
Nell’anno scolastico 2021/2022 2'523 giovani apprendisti/e hanno iniziato un tirocinio duale in azienda, 130 in più rispetto al 2020 (+5%), rispettivamente 74 in più rispetto al 2019 (+3%). Si tratta del numero più alto registrato negli ultimi 8 anni e i primi risultati della campagna di collocamento per il prossimo anno scolastico 2022/2023 confermano la tendenza positiva (+21% nei contratti di apprendistato a inizio giugno).
Infine, per quanto riguarda l’obbligo formativo fino a 18 anni entrato in vigore nove mesi fa, il relativo servizio (GO95) ha contattato 1'510 giovani tra i 15 e i 18 anni che non risultavano iscritti a una formazione postobbligatoria. La maggior parte (1'067 casi) aveva già un progetto formativo in corso: 814 persone frequentavano una scuola privata, una formazione in altri cantoni o all’estero, mentre gli altri 253 stavano svolgendo uno stage di orientamento o un corso di lingua. GO95 attualmente sta sostenendo attivamente 143 giovani nel percorso verso la ripresa o l’inizio di una formazione postobbligatoria. Altri 161 casi sono stati “stralciati” perché trasferiti all’estero o per il raggiungimento della maggiore età.
Bilancio della scuola ticinese 2021-2022
SEIDISERA 14.06.2022, 20:20
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Scuola, un anno di accoglienza
Il Quotidiano 14.06.2022, 21:00
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Il Quotidiano 14.06.2022, 21:00