La guerra in Ucraina sembra non fermarsi, e con essa anche il flusso di profughi che stanno lasciando il Paese. La maggioranza sono madri accompagnate dai loro figli. In Ticino si stima che entro fine estate arriveranno un migliaio di minorenni, che dovranno essere accolti nelle scuole sul territorio. Ad oggi sono già almeno 160.
La conferma giunge dal DECS. "Ad oggi le allieve e gli allievi ucraini che risultano già preannunciati o che stanno iniziando la scolarizzazione in Ticino sono circa centosessanta, una trentina di scuola dell'infanzia, una sessantina di scuola elementare, una sessantina di scuola media e una decina nel postobbligo" dettaglia Manuele Bertoli, direttore del Dipartimento dell'educazione. La cifra reale potrebbe essere anche più alta. "Probabilmente ve ne sono altri, ma non ancora annunciati" afferma il consigliere di Stato.
Milana, dalla scuola in Ucraina a Morbio
Il Quotidiano 23.03.2022, 20:00
Un numero che fa riflettere. Se la situazione dovesse persistere, con l'arrivo nel nuovo anno scolastico, il Dipartimento dovrà evitare il sovraccarico degli istituti: "A settembre dovrà essere garantita una scolarizzazione ordinaria. Lo si può fare purché, visti i numeri considerevoli, si ripartiscano per quanto possibile in modo proporzionale gli alloggi dei nuclei familiari degli allievi ucraini in arrivo nei vari circondari e comuni - continua Bertoli - La gestione degli alloggi non è di competenza del mio Dipartimento, ma la questione è ben chiara ai servizi del cantone che si occupano di questo aspetto più logistico. Più questo aspetto sarà garantito, migliore sarà l'accoglienza e la scolarizzazione dei nuovi allievi, che avverrà in modo ordinario, con gli accompagnamenti opportuni".
Attualmente le scuole accolgono da subito gli allievi che si annunciano sul territorio, adattando il metodo d'inserimento a seconda dell'età, delle caratteristiche, delle competenze e delle conoscenze specifiche di ogni allievo: "Il nostro obiettivo è permettere a tutti coloro che stanno arrivando di integrarsi progressivamente a scuola, per poi cominciare il prossimo anno scolastico (per chi ancora sarà in Ticino) come allievi regolari e con gli strumenti necessari per frequentarla con successo", conclude Manuele Bertoli.