La bocciatura il 26 gennaio in Gran Consiglio della sperimentazione elaborata dal DECS non ha chiuso il discorso sui livelli nelle scuole medie ticinesi. Dopo l'iniziativa popolare lanciata dalla sinistra e del sindacato VPOD, è toccato mercoledì al PLR presentare la sua ricetta, sotto forma di iniziativa parlamentare elaborata con lo scopo di "aumentare il livello" rendendo "davvero orientativo il secondo biennio". Come? Con una differenziazione dei percorsi formativi che potrà occupare al massimo la metà del tempo scolastico e comprendere corsi di approfondimento in alternativa a quelli di applicazione nel terzo e quarto anno (in quali materie si vedrà in sede di regolamento) nonché opzioni di approfondimento o di orientamento.
Non si tratta di uno stravolgimento, affermano i liberali-radicali, che erano stati fra le forze contrarie al precedente progetto. Insistono però sul fatto che la scuola media "non può limitarsi al solo obiettivo sociale" e "inclusivista". Certo deve offrire "pari opportunità di partenza, ma non necessariamente di arrivo" e anche "valorizzare le peculiarità e capacità di ognuno".
Fra le indicazioni al DECS, a cui spetterebbe poi concretizzare gli aspetti non previsti dalla legge, c'è anche quella di aumentare al 4.75 la media complessiva minima per accedere alle scuole medie superiori.