"Parmelin ci sta dicendo… quello che vogliamo sentire. Ma questa è solo la mia personale impressione. Quello che ci ha dato più fastidio, nelle scorse settimane, è stata la mancanza di un orizzonte temporale per la riapertura. Abbiamo perso Pasqua e ora perderemo anche i ponti dell’Ascensione e di Pentecoste. Ma a Berna bisognerebbe rendersi conto del fatto che il Ticino ha una struttura ricettiva molto particolare - e penso ai grotti che sono il nostro valore aggiunto - e che ha una stagionalità molto ridotta. E dunque ogni settimana che perdiamo è un grave danno economico. Che rischia di ripercuotersi anche sulla stagione 2020-21, con diversi fallimenti”.
Così il presidente di Gastro Ticino Massimo Suter commenta oggi la dichiarazione del ministro dell'Economia Guy Parmelin, che non esclude la possibilità che i ristoranti in Svizzera possano riaprire già "nelle prossime settimane", a dipendenza di come si svilupperà la situazione sul fronte dell’emergenza sanitaria. Il Governo valuterà le circostanze ogni settimana in occasione delle sue sedute. Tuttavia, ha aggiunto Parmelin, è imperativo che l'apertura del mercato tenga conto delle esigenze di “protezione della salute”.
“Berna, per fare un buon lavoro, dovrebbe riuscire a non generalizzare troppo e a lasciare spazio di manovra ai cantoni”, replica Suter. Faccio un esempio: “Chi ha delle grandi terrazze può attuare il social distancing molto più facilmente di chi non le ha”. “Ma ci vuole anche parità di trattamento e se un ristoratore non ha le strutture adeguate alla protezione della salute e dunque non può aprire, allora va aiutato”, prosegue.
“Non bisogna mettere in gioco quanto di buono fatto finora. A brevissimo dunque, a meno che ci si sieda davvero ad un tavolo e si trovino degli accordi su delle misure che assicurino sia la sicurezza sanitaria che l’interesse economico, non credo che si riaprirà”, conclude.