Gli ospedali svizzeri, di fronte all'aumento dei contagi, stanno allestendo dei piani per disporre di una quantità sufficiente di letti nei reparti di cure intense. Anche l'Ente ospedaliero cantonale ticinese partecipa a un progetto nazionale che dovrà permettere di sgravare i nosocomi da un'eventuale situazione di emergenza a causa dell'incremento dei ricoveri.
Notiziario 17.00 del 19.10.2020 La voce di Paolo Merlani
RSI Info 19.10.2020, 19:17
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Si tratta di una banca dati, aggiornata giornalmente, "che ci indica il tasso di occupazione dei reparti di terapia intensiva in Svizzera e questo ci permetterebbe di identificare i luoghi che hanno ancora dei posti a disposizione nel caso noi avessimo sovraffollamento e desiderassimo spostare un paziente altrove", spiega Paolo Merlani, direttore medico delle terapie intensive dell'EOC.
Lo strumento è nato dall'esperienza delle settimane più difficili vissute in primavera. In Ticino, il cantone inizialmente più colpito dalla diffusione del nuovo coronavirus, si era toccato un picco di 76 persone in terapia intensiva il 1° aprile. Non si intende fare dei trasferimenti - sempre problematici per un paziente in gravi condizioni - una regola: si tratterà di una soluzione estrema in caso di necessità.
La situazione negli ospedali
Gli ospedali svizzeri accolgono attualmente 586 pazienti infettati dal COVID-19, di cui 97 in terapia intensiva e 29 intubati. Il cantone che ne ha ricoverati di più è Vaud, con 92, davanti a Berna con 69 e San Gallo con 60, secondo i dati forniti dal servizio sanitario dell'esercito. La capacità totale dei nosocomi svizzeri è di 22'301 letti. Di questi, 6'353 erano ancora liberi lunedì.