Il Canton Ticino trova un alleato nella Lombardia per chiedere il completamento a sud di Alptransit. Consiglio regionale di Lombardia che ha consegnato una risoluzione unanime, che fa leva sull’importanza regionale, nazionale e internazionale dell’infrastruttura ferroviaria. Un documento che partirà nei prossimi giorni all’indirizzo di Berna, Roma e Bruxelles.
Il tema è stato rilanciato lunedì a Bellinzona su iniziativa del presidente del Gran Consiglio Michele Guerra, che ha coinvolto Federico Romani, presidente del Consiglio regionale lombardo. “Alptransit non è completa e non sembra esserci la volontà di completarla in tempi ragionevoli - dice ai microfoni di SEIDISERA lo stesso Guerra -. Non è completa la tratta Biasca-Camorino, manca la Lugano-Chiasso e la Chiasso-Monza. In più, tra Lugano e Milano, secondo i dati appena ottenuti, spesso si circola alla velocità media di 63-64 Km/h”.
Sullo stesso binario il pensiero di Romani: “Non è accettabile che ci siano linee ferroviarie non al passo coi tempi, troppo lente. Vanno rese più efficienti. È un progetto di buon senso, soprattutto perché ci sono ottimi rapporti tra l’Italia e la Svizzera, tra la Regione Lombardia e il Canton Ticino. L’obiettivo è rafforzare gli scambi commerciali ma non solo, anche il trasporto delle persone”.
I due presidenti hanno allestito una lettera ufficiale accompagnatoria con cui hanno inoltrato le tre risoluzioni alle rispettive autorità per segnalare questo intento comune.
Al centro della discussione c’è l’efficienza del corridoio Genova-Rotterdam. Ma soprattutto la Svizzera da cui via San Gottardo transita il 90% delle merci in uscita dall’Italia. Gli scambi totali raggiungono un valore totale di un miliardo di franchi alla settimana. Eppure tempo per organizzare e progettare il completamento della nuova trasversale ferroviaria alpina ce ne sarebbe stato in abbondanza. Il progetto è instradato da almeno un trentennio e la linea, nella forma approvata a livello svizzero, completamente aperta funzionante dal 2020, con l’ultimo tassello della galleria di base del Monte Ceneri.
La realtà è che il Consiglio federale e il Parlamento non ritengono il completamento prioritario e in Italia non è mai stato veramente un tema politico, come per contro la TAV Torino-Lione. “Abbiamo iniziato questa battaglia con una risoluzione nel 2018 e una nel 2023. Devo ammettere - dichiara Guerra - che non abbiamo riscontrato un grande sostegno da parte del resto della Confederazione. Fa piacere vedere che il vicino di casa spinga in questa direzione, perché Alptransit e il suo completamento rappresenta un interesse convergente per i due territori”.
Dalla ricezione delle risoluzioni Berna avrà due anni per decidere se inserire Alptransit fra le priorità. Doveva decidere nel 2026, ma Rösti ha chiesto al Politecnico di Zurigo un parere e quindi il tutto slitta almeno al 2027. Nel frattempo Ticino e Regione Lombardia non staranno ad aspettare, ma già stanno lavorando per ampliare e rafforzare l’alleanza a favore del completamento dell’opera. “Durante l’incontro odierno - conferma Romani - è emersa la possibilità di coinvolgere la Regione Liguria. Ho subito sentito il presidente del Consiglio regionale ligure che ha già detto sì a questa azione politica”.

Impegnarsi per completare Alptransit
Telegiornale 31.10.2024, 12:30