L'Associazione traffico e ambiente e la Società ticinese per la natura e il territorio hanno deciso dopo approfondite verifiche di non ricorrere al Tribunale amministrativo federale contro il progetto di Tram-treno del Luganese e di non ritardarne così l'iter, che in marzo ha compiuto un passo avanti fondamentale con il rilascio della licenza edilizia da parte dell'Ufficio federale dei trasporti.
Come specificato da Berna di questa procedura non fa parte l'elemento maggiormente contestato da ATA e STAN, ovvero lo smantellamento dell'attuale linea di collina da Bioggio a Lugano via Muzzano e Sorengo. Viene quindi a mancare la motivazione principale per ricorrere.
Non che le due associazioni si ritengano pienamente soddisfatte: da un lato resta l'intenzione di battersi per la salvaguardia di quel tratto minacciato e che a loro avviso costituirebbe un tassello importante dell'offerta anche per l'utenza futura. Non è però integrato nei piani presentati e anzi dovrebbe essere rimpiazzato con un servizio su gomma. Sul suo attuale tracciato un messaggio governativo del 2020 prevede inoltre una ciclopista. Dovesse essere avviata una procedura di dismissione della linea di collina, quindi, intendono ancora dare battaglia.
Il viadotto Cavezzolo
D'altro canto, ATA e STAN deplorano anche la chiusura delle autorità cantonali e federali riguardo alle critiche da loro rivolte ad altri aspetti del progetto di Tram-treno, come il forte impatto paesaggistico del viadotto Cavezzolo che condurrà all'ingresso della galleria destinata a collegare la piana del Vedeggio con il centro di Lugano passando sotto la stazione ferroviaria.
Notiziario 16.00 del 27.04.2023
Notiziario 27.04.2023, 16:10