Ci vorranno circa otto anni di lavori a partire dal 2025-2026 per completare il tram-treno del Luganese, dopo che l'Ufficio federale dei trasporti ha notificato mercoledì il rilascio della licenza edilizia. Questo almeno nei piani. Si tratta, aveva precisato l'UST, della prima tappa per la realizzazione di una rete che migliorerà i trasporti pubblici nell'agglomerato e in particolare verso il Malcantone e il piano del Vedeggio. Un'opera che darà "una svolta alla mobilità della regione", dimezzando i tempi di percorrenza, sottolinea il comunicato del Dipartimento del territorio ticinese.
Una tappa la cui situazione aggiornata è stata presentata giovedì in conferenza stampa dal capo del DT, Claudio Zali, dal sindaco di Lugano Michele Foletti, dalla presidente del CdA delle Ferrovie Luganese Clarissa Indemini e dal capoprogetto del Piano dei trasporti del Luganese Ivan Continati.
Il viadotto Cavezzolo
Un importante lavoro di conciliazione
La procedura di approvazione era iniziata nella primavera del 2020 e ha riguardato il rispetto delle prescrizioni tecniche, dei diritti delle parti interessate e delle disposizioni in materia di pianificazione del territorio e protezione dell'ambiente, della natura e del paesaggio. A Berna sono giunte in tutto 115 opposizioni contro il progetto pubblicato, buona parte delle quali risolte durante la procedura stessa. Il lavoro di conciliazione, con un centinaio di incontri, ha permesso di ridurle a una decina. Questo permette alle autorità ticinesi di affermare che il progetto gode di consenso a tutti i livelli.
L'incognita dei ricorsi
Il via libera pronunciato mercoledì può ancora essere impugnato chiamando in causa il Tribunale amministrativo federale. Proprio eventuali ricorsi costituiscono il principale fattore che ancora potrebbe ritardare il completamento nel 2033-2034.
Il capolinea in centro a Lugano
L'opera
Dell'opera fanno parte un tunnel di 2,2 chilometri con ingresso alle Cappuccine a Lugano, fermata sotterranea sotto la stazione FFS di Lugano (40 metri al di sotto del nuovo sottopasso di Besso) e uscita sul lato del Vedeggio direttamente sui 700 metri del viadotto Cavezzolo. Allo snodo di Bioggio, dotato di park and ride da 200 posti, ci sarà quindi lo sdoppiamento da una parte verso Manno (con un altro park and ride da 200 parcheggi in zona Suglio) e verso Ponte Tresa dall'altra, raggiungendo la linea già esistente.
Saranno aggiunti anche una nuova fermata ad Agno e un nuovo centro di manutenzione. Saranno infine raddoppiati i binari tra Magliaso e Caslano. Il materiale rotabile, ovvero i tram che hanno sostituito i celebri "trenini con il sorriso" è già stato messo in servizio dalle FLP.
A Manno in zona Suglio si concluderà una diramazione. Li sorgerà un park and ride
Berna paga la metà dei costi
La Confederazione, ricorda l'UFT nel comunicato diramato giovedì mattina, nel quadro della fase di ampliamento ferroviario 2035 e del programma di traffico d'agglomerato finanzierà la metà dei costi complessivi del progetto, stimati in 514 milioni di franchi. Metterà in particolare 290 dei 418 milioni preventivati per l'infrastruttura ferroviaria. Il resto della fattura è a carico di Cantone, Comuni e FLP.
Via libera al tram-treno
Il Quotidiano 08.03.2023, 19:00