Mercoledì sono finite in manette quattro persone, sospettate di avere raggirato varie assicurazioni simulando danni alle automobili. Per tutte l’accusa principale è quella di truffa.
Si tratta di due coppie. La prima, residente nel Mendrisiotto, deve rispondere di alcuni episodi, avvenuti tra il 2012 e il 2014. Lui ne ammette soltanto uno, compiuto – ha spiegato – con la complicità del cognato, domiciliato in Italia e sfuggito alla cattura. La moglie è pure parzialmente rea-confessa, nella misura in cui non contesta i fatti come tali.
Diverso il ruolo degli altri due arrestati, frontalieri. Entrambi, che hanno completamente riconosciuto i propri addebiti, si sarebbero limitati a fungere da prestanome. Avrebbero cioè accettato di figurare come i presunti responsabili (o le presunte vittime) dei danni fatturati alle compagnie.
Il giudice dei provvedimenti coercitivi ha già ordinato la carcerazione preventiva di due dei quattro indagati. L’inchiesta, coordinata dalla procuratrice pubblica Raffaella Rigamonti, è solo agli inizi, e potrebbe presto riservare altre sorprese.
Francesco Lepori