Il comitato interpartitico favorevole alla terza riforma della fiscalità delle imprese — al voto il 12 febbraio (vedi articoli correlati) — ha spiegato oggi, lunedì, le ragioni del "sì" ai microfoni della RSI (ascolta l'audio). La tesi è, in sostanza, che questa aiuti a mantenere la competitività e preservare i posti di lavoro. "Si tratta di un compromesso equo ed equilibrato, e non esistono alternative".
Il pensiero è costitutito da rappresentanti del PLR, della Lega, del PPD, dell'UDC e dei Verdi Liberali. Fabio Regazzi, presidente delle industrie ticinesi, ha dichiarato ai microfoni della RSI (ascolta l'audio) che "qualora fosse bocciata, ci vorranno anni prima di trovare una soluzione. Si creerà un regime di incertezza per le aziende e, oltretutto non beneficieremo più di quel miliardo di franchi che la Confederazione mette a disposizione per attutire l'impatto della riforma".
A chi dice che questa riforma sia un regalo alle multinazionali è stato risposto che a pagare di meno saranno tutte le piccole e medie imprese svizzere.
CSI/px
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