La RSI

Una storia fatta di loghi

1982: e arriva la losanga...

18 maggio 2017, 17:37

Giugno 2017: la nostra nuova immagine d'antenna

Nella primavera la SSR decide di dotarsi di un logo che rappresenti con forza la sua identità aziendale. Vince la losanga rossa che ricorda i cristalli liquidi, simbolo di futuro e alta tecnologia. Gli autori furono un gruppo di grafici della tv di Ginevra. La losanga andrà in pensione nel 1999 andando incontro a una volontà di autonomia visiva espressa dalle diverse regioni.

L'immagine adottata dalla RTSI nel 2000 è opera di Gianni Bardelli, responsabile della Grafica RTSI. Il logo è formato da elementi modulari di forma quadrata e colori legati ciascuno a un elemento dell’azienda. Un marchio di carattere, che – come in precedenza la losanga SSR – inserisce nella componente visiva, nello stile dei caratteri, un riferimento diretto molto chiaro al linguaggio dei media elettronici, il linguaggio dei pixel.

Nel febbraio 2009 nell’identificazione aziendale avviene una vera e propria rivoluzione: dal marchio scompare la “t”. Non perché non ci sia più la televisione e si ritorni all’era della radio, ma perché l’azienda smette di essere divisa in due e diventa a tutti gli effetti un centro di produzione multimediale: la RSI. Nell’era della convergenza non si parla più di mondi separati – tv, radio, internet –, ma di un universo mediatico frammentato di cui il servizio pubblico è chiamato a offrire una chiave di lettura unitaria. Il processo di convergenza in atto nell’azienda si riflette nel branding: i marchi dei singoli prodotti rimangono, ma sono unificati dalla sigla RSI, comune a tv, radio, internet e all’istituzione RSI.

5 giugno 2017

Debutta la nuova immagine d'antenna RSI.

Una cronologia dei loghi RSI

Il primo logo della radio RSI, anni Trenta

La data del 1961 non è casuale: quell’anno la TSI chiude la fase sperimentale, a Zurigo, e si trasferisce a Lugano

Nasce così il logo “tv”, elegante ed efficace, con la “t” stilizzata in modo da richiamare la croce della bandiera nazionale, che è adottata sia dalla TSI che dalle sue “sorelle”. L’autore del logo è Carlo Vivarelli, uno dei maestri del design svizzero (viveva e lavorava a Milano).

Ecco il logo progettato da Elzi. Anche in questa versione la “t” disegnata al tratto diventa, nella sua parte superiore, una stilizzazione della croce svizzera.

La losanga a cristalli liquidi, adottata da tutte le unità radio e tv delle quattro aree linguistiche, segna in modo inconfondibile i teleschermi del servizio pubblico per molti anni, per tutti gli anni ‘80 e ‘90.

È un marchio importante perché esprime il valore del servizio pubblico radiotelevisivo nell’ottica della coesione nazionale, della Willensnation elvetica. Ciascuna unità aziendale lo affiancherà con la propria identificazione d’antenna.

Un marchio di carattere, che – come in precedenza la losanga SSR che abbiamo visto prima – inserisce nella componente visiva, nello stile dei caratteri, un riferimento diretto molto chiaro al linguaggio dei media elettronici, il linguaggio dei pixel.

Una storia di loghi

Non perché non ci sia più la televisione e si ritorni all’era della radio, ma perché l’azienda smette di essere divisa in due e diventa a tutti gli effetti un centro di produzione multimediale: la RSI.Il senso del nuovo marchio: la convergenza multimediale. Anything, anytime, anywhere.

Il processo di convergenza in atto nell’azienda si riflette nel branding: i marchi dei singoli prodotti rimangono, eccoli in quest’immagine, ma sono unificati dalla sigla RSI, comune a tv, radio, internet e all’istituzione RSI.

Un adeguamento indispensabile della componente visiva della comunicazione aziendale ai processi di convergenza in corso.

Lunedì 5 giugno 2017, un vestito nuovo.

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