Prima visione su LA 2

La ragazza del Bataclan

La storia tormentata di una delle opere più simboliche di Banksy 

  • Oggi, 10:09

Bansky e la ragazza del Bataclan

RSI Alla RSI 21.08.2024, 14:29

La ragazza del Bataclan: la storia tormentata di una delle opere più simboliche di Banksy 


Il documentario, in prima visione lunedì 26 agosto alle 21.00 su RSI LA 2, racconta le peripezie de “La Ragazza Triste” di Banksy, l’opera realizzata sulla porta del Bataclan in memoria delle vittime dell’attentato del 2015. Una crime story inedita sulla porta “maledetta” del Bataclan, trafugata a Parigi e ritrovata in Abruzzo. Un viaggio appassionante tra arte, bellezza, cacce all’uomo e mercato nero.


Era il 13 novembre 2015: durante un concerto della band americana Eagles of Death Metal al Bataclan, storico luogo di ritrovo di Parigi, un gruppo di terroristi legati all’ISIS aprì il fuoco sulla folla, uccidendo 90 persone. Altre 200 furono ferite. L’attacco faceva parte di una più ampia operazione coordinata, che seminò il panico nella capitale francese quel venerdì sera, a meno di un anno dalla strage alla redazione del giornale satirico Charlie Hebdo. I terroristi presero di mira anche lo Stade de France e alcuni ristoranti e bar, provocando in totale la morte di 130 persone. 


Per commemorare le vittime, nel 2018 il noto street artist Banksy realizzò su una delle porte di uscita del teatro un’opera che raffigura una giovane velata e dal volto triste. La scelta cadde proprio sulla porta che “assistette” al massacro e che fu anche un varco di salvezza per i pochi riusciti a sfuggire all’attacco. Il ritratto, realizzato con stencil e vernice bianca, divenne subito un simbolo per la comunità parigina ferita.  


Ma nella società dell’immagine e dei consumi, anche un’icona ha un valore di mercato e può stimolare i desideri più oscuri. All’alba del 26 gennaio 2019 tre uomini incappucciati scardinarono la porta del locale con una sega elettrica, la caricarono su un furgone Citroën, la cui targa era stata occultata, e scapparono via. “I ladri conoscevano bene il Bataclan, alcuni di loro ci lavoravano anche nel 2015”, disse una fonte vicina alle indagini al momento del furto. Una dichiarazione che risuonò ancor di più come un’offesa per l’opinione pubblica parigina. 


A comunicare l’accaduto fu lo stesso staff del teatro che su Twitter scrisse: “L’opera di Banksy, simbolo di raccoglimento e che apparteneva a tutti – residenti, parigini, cittadini del mondo – è stata rubata. L’artista ha offerto questa opera sulla porta dell’uscita di sicurezza del Bataclan in uno slancio di omaggio e di sostegno. L’essenza stessa dell’arte urbana è di dare vita a un’opera d’arte in un ambiente particolare, e siamo convinti che questa opera aveva un senso solo in questo posto. È per questa ragione che avevamo deciso di lasciarla, libera, nella strada, accessibile a tutti”. 


La notizia del furto finì sui media di tutto il mondo, suscitando l’indignazione di milioni di persone. Per questo, nonostante si trattasse di un’opera illegale, la polizia francese e quella italiana unirono le forze per recuperarla. Uno dei tanti paradossi di questa storia. Un anno dopo il furto la porta venne trovata a 1’500 chilometri di distanza da Parigi, nascosta nella soffitta di una casa di campagna in un piccolo paese in provincia di Teramo. Ma dopo il ritrovamento l’icona divenne oggetto di una contesa legale: a chi appartiene la “Ragazza Triste” di Banksy? All’artista? Al Bataclan? O alla città di Parigi? 


In prima visione lunedì 26 agosto alle 21.00 su LA 2, questo film documentario, diretto da Edoardo Anselmi e da lui scritto con Claudio Centioni, indaga sui tanti misteri e le contraddizioni legate al caso, ricorrendo a numerose interviste di testimoni chiave. Dal comandante della polizia giudiziaria francese presente la notte degli attacchi al Bataclan, a uno dei ladri stessi della Ragazza Triste. Tra gli intervistati italiani ci sono invece Carmelo Grasso, comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona fino al 2021, Emiliano Ferrante, il brigadiere dei carabinieri che ha ritrovato la Ragazza triste, ma anche un esperto di street art e di Banksy, una sociologa e storica dell’architettura urbana, un avvocato specializzato in leggi sul copyright e il battitore d’asta dell’Artcurial di Parigi. 

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