L’incredulità si è trasformata in uno slancio di solidarietà quasi senza precedenti nella storia della Fondazione. Dall’inizio della guerra, sono state affidate alla Catena della Solidarietà donazioni per più di 130 milioni di franchi, che le hanno permesso di finanziare finora circa 90 progetti umanitari per un importo complessivo superiore a 50 milioni di franchi.
Lo slancio di solidarietà nei confronti delle vittime della guerra in Ucraina è di portata storica: si tratta in effetti del secondo importo in ordine di importanza mai raccolto dalla Catena della Solidarietà. Una testimonianza di fiducia da parte della popolazione svizzera accompagnata da una grande responsabilità, che la Catena della Solidarietà prende molto sul serio. Grazie a controlli e valutazioni, la Fondazione garantisce che ogni singola donazione venga impiegata nel modo più efficace possibile per le persone che ne hanno più bisogno.
Bisogni umanitari infiniti
Sono trascorsi ben 12 mesi dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, una guerra che ha causato enormi sofferenze e devastanti conseguenze economiche e sociali. Stando alle stime dell’ONU, 17,6 milioni di persone in Ucraina dipenderebbero dall’aiuto umanitario. Oltre 8 milioni di persone sono tuttora rifugiate in Europa e 5,9 milioni sfollate in Ucraina. In questo anno di conflitto, sono state distrutte innumerevoli infrastrutture civili quali ospedali, scuole, maternità.
Risultati concreti
Oltre all’aiuto d’urgenza messo in atto sin dalle prime settimane di guerra, la Catena della Solidarietà oggi realizza progetti di più ampia portata, a medio e lungo termine. Si concentra sulle persone che vivono in prossimità delle zone di guerra o che hanno dovuto lasciare le loro case; tra queste i genitori soli con diversi figli a carico, le donne in gravidanza o che allattano, gli anziani o le persone con disabilità. Grazie al lavoro delle sue ONG partner, la Fondazione si focalizza su quattro priorità tematiche:
• La ricostruzione di abitazioni ed edifici essenziali per la sopravvivenza della popolazione, in particolare a Kiev, all’est e al nord dell’Ucraina. La Catena della Solidarietà ha inoltre finanziato progetti che aiutano le popolazioni ad affrontare i durissimi mesi invernali (distribuzione di kit d’isolamento, legna e carbone per il riscaldamento, creazione di «heating point»).
• L’accesso all’assistenza sanitaria e al sostegno psicosociale per le persone traumatizzate dalla guerra, attraverso, ad esempio, il ripristino degli ospedali o l’allestimento di cliniche mobili.
• L’accesso all’istruzione. Garantire la continuità e l’accesso all’istruzione per tutti i bambini in un paese in guerra è una grandissima sfida. Per risolvere l’emergenza, i partner della Catena della Solidarietà hanno allestito ad esempio delle aule nei centri di accoglienza per rifugiati e fornito materiale didattico per aiutare i bambini ucraini a proseguire il loro percorso scolastico.
• L’aiuto agli sfollati e ai rifugiati. Oggi, visto che nell’immediato il rientro di queste persone appare incerto, la sfida consiste nel garantire loro l’accesso ai servizi di base (salute, istruzione, beni di prima necessità ecc.) e nel migliorare le condizioni di accoglienza, soprattutto nell’Ucraina centrale e occidentale, in Romania, Moldavia e Svizzera.
Un’organizzazione comprovata e agile
Sin dai primi giorni dopo l’attacco della Russia, la Catena della Solidarietà ha inviato dapprima un team di esperti in campo umanitario alla frontiera polacca per valutare i bisogni più urgenti, poi ha organizzato una missione in Romania. L’11 marzo, la Fondazione ha approvato i primi progetti delle sue organizzazioni partner presenti in loco volti a fornire un aiuto necessario e urgente, in particolare alle persone rifugiate in Romania, Moldavia, Polonia e Ucraina occidentale.
A partire da giugno 2022, le ONG partner della Catena della Solidarietà sono state in grado di espandere le loro attività verso Kiev e sempre più verso l’est dell’Ucraina. Da quel momento sono stati finanziati progetti di più ampia portata, mentre le attività nei paesi limitrofi hanno subito un rallentamento in seguito al calo dell’afflusso dei rifugiati.
Una visione per il futuro
Il conflitto in Ucraina sembra purtroppo destinato a protrarsi nel tempo. I bisogni umanitari rimangono enormi e l’esperienza ha dimostrato che spesso l’interesse per questo tipo di crisi scema con il tempo. Come sottolinea Miren Bengoa, direttrice della Fondazione: «La Catena della Solidarietà intende garantire la sua presenza sul lungo termine, per continuare a sostenere la popolazione ucraina vittima del conflitto e aiutarla a pensare di poter ritornare un giorno a una vita normale».
Le donazioni a favore della popolazione ucraina possono essere tuttora effettuate online su www.catena-della-solidarieta.ch o allo sportello dell’ufficio postale con la menzione «Guerra in Ucraina».