Il business del raffreddore

Chi non ha mai preso un raffreddore? E chi non è mai entrato in farmacia ad acquistare un farmaco senza prescrizione per curarsi? Ci ammaliamo tutti, adulti e bambini, una o più volte all’anno. Dato che esistono tante forme del virus del raffreddore, un vaccino è impossibile. Ecco allora che le case farmaceutiche ne approfittano proponendo prodotti in libera vendita che però non curano il raffreddore, ma ne alleviano i sintomi: spray nasali, sciroppi, compresse... chi non conosce per esempio il Pretuval? Fanno la fortuna delle farmacie, visto che sono venduti senza ricetta e che i clienti li comprano pensando che siano del tutto innocui. E invece le cose non stanno esattamente così. Rischiare la vita per un raffreddore può sembrare esagerato, ma, forse non troppo. Nei foglietti illustrativi di questi farmaci si parla talvolta di effetti secondari fatali. Avvertenze spesso poco lette, sottovalutate o addirittura nascoste. E ha trovato anche alcuni casi di infarti causati da vasocostrittori: principi attivi che compongono questi farmaci. Casi gravissimi sono stati registrati anche in Francia, dove c’è chi chiede di metterli sotto prescrizione. Patti chiari ha indagato sul business del raffreddore e sui rischi che nasconde.

Normalmente spetterebbe ai farmacisti verificare a chi sono destinati i prodotti e avvisare i pazienti sulle indicazioni e sui possibili effetti collaterali: ebbene, Patti chiari, grazie a un test anonimo, ha appurato che la metà delle farmacie ticinesi testate non lo fa. E alcune danno addirittura consigli errati.

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