Non bastavano i prezzi già bassi e il cambio franco-euro favorevole: ora in Italia ci si può far dedurre l’IVA già da 70 euro di acquisti. E fare shopping oltreconfine diventa ancora più conveniente: per comprare “taxfree” in Italia, insomma, basteranno anche 70-80 euro di spesa alimentare per farsi dedurre il 10% di IVA che prima si poteva ottenere ma spendendo almeno 155 euro. E su tutti gli altri beni si potrà, appunto, far dedurre il 22% di IVA, sempre a partire da 70 euro di spesa. E dal primo giorno della novità, svizzeri e residenti ne hanno subito approfittato, mettendosi in fila al banco taxfree del supermercato italiano di turno. Un altro problema per i supermercati in Ticino, alle prese col franco forte e pure i prezzi alti imposti dai fornitori: gli stessi prodotti come gli spaghetti, per esempio, in Svizzera possono costare il doppio rispetto all’Italia. La Confederazione come reagisce al taxfree italiano? Pensando di abbassare da 300 a 150 franchi la soglia degli acquisti fatti all’estero senza dover pagare l’IVA svizzera. Soluzione adeguata secondo alcuni commercianti ticinesi. Insufficiente per altri: i consumatori che comprano oltreconfine, infatti, hanno pronta la soluzione per non pagare l’IVA in Ticino: fare spesa in 2 persone per importare fino a 300 franchi di compere, oppure frazionarle per stare sotto i 150.- se si fa spesa individualmente. Ma a quanto ammonterebbe poi l’IVA svizzera da pagare? Su una spesa-test di 200 euro, i franchi in ballo sono pochi. Ma sono tanti per piccoli e grandi distributori ticinesi, preoccupati non solo per i loro introiti, ma anche per il tessuto sociale messo a rischio dal turismo degli acquisti. Tanto più che le differenze di prezzo tra Italia e Svizzera diventano importanti su altri beni dove l’IVA italiana è al 22%: complici prezzi già bassi e cambio conveniente, i negozianti italiani si sfregano le mani. E gli esempi su vestiti e altri oggetti non mancano. Eppure, secondo il Governo ticinese, abbassare la franchigia svizzera potrebbe ridurre il potere d’acquisto dei cittadini. Di che far infuriare la grande distribuzione. Non tutto è oro comunque quello che luccica: tra commissioni intascate dagli intermediari come Global Blue sull’IVA italiana, e i costi degli spostamenti in auto per andare a fare acquisti in Italia, prima di mettersi al volante bisognerebbe prima fare qualche conto.
Prese di posizione:
- Presa di posizione - ALDI
https://cook.cue.rsi.ch/rsi/la1/programmi/informazione/patti-chiari/tk14zf-Presa-di-posizione-ALDI/download/Presa+di+posizione+-+ALDI.pdf
- Presa di posizione - COOP Confronto prezzi Italia Ticino
https://cook.cue.rsi.ch/rsi/la1/programmi/informazione/patti-chiari/mi65sb-Presa-di-posizione-COOP-Confronto-prezzi-Italia-Ticino/download/Presa+di+posizione+-+COOP+Confronto+prezzi+Italia+Ticino.pdf
- Presa di posizione - LIDL
https://cook.cue.rsi.ch/rsi/la1/programmi/informazione/patti-chiari/e6k4ma-Presa-di-posizione-LIDL/download/Presa+di+posizione+-+LIDL.pdf
- Presa di posizione - MANOR
https://cook.cue.rsi.ch/rsi/la1/programmi/informazione/patti-chiari/95sfms-Presa-di-posizione-MANOR/download/Presa+di+posizione+-+MANOR.pdf
- Presa di posizione - MIGROS
https://cook.cue.rsi.ch/rsi/la1/programmi/informazione/patti-chiari/mmlbqc-Presa-di-posizione-MIGROS/download/Presa+di+posizione+-+MIGROS.pdf