Fine aprile: le prime attività ripartono, si rimettono in moto le auto, la gente torna a muoversi con maggior libertà. Eppure molti parchi, sentieri e piste ciclabili della Svizzera italiana – ancora nella prima settimana di maggio – restano chiusi. C’è chi chiede addirittura più controlli e repressione, chi invece denuncia le limitazioni di libertà ed è convinto che il senso di responsabilità di cittadine e cittadini vada riconosciuto. Chi ha ragione?
Certo è che non tutti i Comuni popolosi hanno sbarrato le aree verdi: e noi siamo andati a vedere come si comportano gli avventori laddove le aree verdi sono restate aperte. Un inedito e involontario esperimento sociale che rivela più di una sorpresa.
E in questa fase di ritorno a una normalità decisamente anomala, non è solo il ruolo dei cittadini ad essere messo in discussione, ma anche quello degli spazi pubblici. Così in molte città si moltiplicano idee e progetti per ripensare il modo di vivere le aree urbane e la mobilità: dai tavolini dei bar sparpagliati nelle piazze, alle strade trasformate in zona 20 o 30, alle piste ciclabili provvisorie.
Ne parliamo in studio con Marco Borradori, sindaco di Lugano e Cristian Garzoni, virologo.
Prese di posizione
- Presa di posizione - CITTA' DI LOCARNO
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Per saperne di più
Il comunicato stampa della Città di Lugano che annuncia la riapertura dei parchi nel week end , le modalità e gli aavvisi alla prudenza. Restano chiusi i campi da gioco perché gli sport – basket/calcio – non sono ancora autorizzati