Sono pratici, fanno risparmiare tempo e spesso sono (o sembrano) anche a buon mercato. I cibi pronti e gli alimenti industriali guadagnano terreno in Svizzera. E non solo nelle case private. Anche i ristoranti, a volte, cadono nella tentazione di servire cibi precucinati. Ma cosa hanno di così irresistibile? L’aumento del loro consumo è legato unicamente alla loro praticità? Oppure l’industria alimentare è riuscita ormai a prenderci per la gola e a “corrompere” il nostro palato? Patti chiari ha documentato un interessante test organizzato da Slow Food Ticino: 23 commensali per una sfida gustativa alla cieca tra alcuni piatti artigianali preparati da un cuoco e le stesse pietanze in versione industriale. I risultati, in qualche caso, lasciano a bocca aperta. E i ristoranti? Fanno tutto “in casa” o usano anche loro la scorciatoia dei cibi prelavorati o precucinati? Abbiamo indagato e scoperto che anche piatti semplici che non richiedono una lunga preparazione a volte vengono comprati già cotti. La provenienza industriale sul menu dei ristoranti non è mai... pubblicizzata. È invece più facile trovare la scritta “fatto in casa” e scoprire, come ci è capitato, che di artigianale quel piatto non ha proprio nulla!
Il dibattito sul cibo industriale è sempre più acceso. In particolare, su quelli che vengono definiti alimenti ultra-processati. Sono infarciti di additivi, sale, zuccheri e grassi di bassa qualità. E ci inducono a mangiare più velocemente e di più. Per questo, se consumati regolarmente, sono una minaccia per la nostra salute: aumentano il rischio di obesità, diabete, disturbi cardiovascolari e persino alcune forme di tumore. E allora, com’è possibile che i cibi ultra-processati occupino sempre più spazio negli scaffali dei supermercati?
https://rsi.cue.rsi.ch/la1/programmi/informazione/patti-chiari/Sondaggio-I-ristoranti-devono-indicare-sul-menu-se-usano-cibi-prontiindustriali--2771886.html