Matteo Renzi ce l'ha fatta. Il nuovo premier italiano ha superato lo scoglio della fiducia al Senato, dove i numeri esponevano il suo Esecutivo ad una situazione di incertezza. A votare sono stati alla fine 308 dei 320 membri che compongono questo ramo del Parlamento italiano. La soglia minima richiesta era quindi di 155 suffragi. Renzi ha ottenuto 169 voti a favore. Quelli contrari sono stati 139.
Una fiducia, con uno stretto margine di voti di scarto, che consente comunque al presidente del consiglio di presentarsi oggi, martedì, alla Camera dei deputati, dove il nuovo Governo può contare su una maggioranza decisamente più consistente.
La fiducia da parte della Camera appare così scontata e la compagine governativa si appresta quindi ad assumere la pienezza dei poteri. Durante il dibattito in Senato, Renzi ha dovuto confrontarsi con la dichiarata opposizione di Forza Italia, della Lega Nord e in particolare del Movimento 5 Stelle.
La formazione che fa capo a Beppe Grillo ha peraltro preannunciato mozioni di sfiducia verso due ministri del nuovo Governo - Federica Guidi e Giuliano Poletti - accusati di ritrovarsi in situazioni di conflitto d'interesse.
A favore di Renzi, oltre naturalmente al suo partito, il PD, si sono espressi il Nuovo Centrodestra, Scelta Civica, la formazione "Per l'Italia" e il "Gruppo delle autonomie". "L'Italia che vogliamo ricostruire è quella che può essere leader nel mondo", ha dichiarato il premier nel corso del suo intervento in Senato.
Red.MM/ANSA/ARi