Oltre a danneggiare i consumatori e le televisioni private, l'obbligo per le piattaforme di streaming come Netflix di investire il 4% del fatturato lordo nella produzione elvetica di film rappresenta un attacco alla libertà economica. Per questo la legge sul cinema in votazione il 15 di maggio va respinta, secondo il comitato che ha lanciato il referendum, che martedì ha presentato le sue ragioni.
Il presidente del comitato referendista Matthias Müller
La norma obbliga inoltre le piattaforme di streaming a proporre almeno il 30% di serie o film prodotti in Europa. Anche le emittenti straniere che trasmettono finestre pubblicitarie rivolte al pubblico svizzero dovrebbero contribuire alla pluralità dell'offerta cinematografica. La modifica legislativa prevede che possano partecipare direttamente alle produzioni svizzere o versare una tassa sostitutiva per la promozione del cinema nazionale.
I consumatori verrebbero inoltre gabbati, perché obbligati a finanziare controvoglia un settore che già gode di un importante sostegno pubblico. Secondo i dati dell'Ufficio federale di statistica, hanno ricordato gli oppositori del testo, nel solo 2019 i sussidi hanno toccato i 120 milioni di franchi, a cui si aggiungono i 50 investiti dalla SSR. Gli abbonamenti potrebbero rincarare per sostenere la realizzazione di opere che magari riscuoterebbero scarso interesse.
"Oggi 600 milioni finiscono all'estero"
Di parere opposto è il comitato interpartitico romando che ha a sua volta esposto le sue motivazioni in conferenza stampa. Oggi, è stato ricordato, il consumatore svizzero con il suo abbonamento alle piattaforme streaming basate all'estero finanzia il cinema europeo senza sostenere i cineasti svizzeri e l'economia locale. Sono 600 milioni di franchi i soldi che ogni anno partono in questo modo all'estero.
Favorevoli alla legge
Obblighi di investire come quello che si mira a introdurre nella Confederazione, inoltre, sono già conosciuti da altri Paesi europei, anche se non da tutti, e in alcuni casi sono molto più onerosi: in Francia si arriva al 26%, in Italia al 20%. E questo senza che si sia registrato un significativo incremento dei prezzi per i clienti, tenuti sotto controllo dalla concorrenza.
Notiziario 17.00 del 29.03.2022 Legge Netflix
RSI Info 29.03.2022, 19:12