Sì al Matrimonio per tutti, no all'Iniziativa 99%

Per conoscere il risultato definitivo delle votazioni federali, la Svizzera ha aspettato la fine dello spoglio in Ticino che ha tardato un po’ a causa dei tempi necessari per conteggiare anche i voti espressi sui temi cantonali.

Il risultato delle preferenze dei votanti ticinesi sui due temi federali non ha riservato sorprese. Rispecchia quanto registrato a livello nazionale. In merito al Matrimonio per tutti, in Ticino i favorevoli sono risultati il 52,92%, con una partecipazione al voto del 47,95%. L’iniziativa 99% ha invece raccolto il 65,5% di no tra i ticinesi, dimostratisi quindi in linea col risultato nazionale, attestatosi al 64,9% di oppositori. Nei Grigioni quest’ultimi hanno fatto il segnare il 70,8%, mentre sul Matrimonio per tutti i cittadini grigionesi favorevoli sono stati il 62,75%, con una partecipazione del 47,72%.

Con l’arrivo dei risultati definitivi si chiude qui il liveticker di RSInews con gli aggiornamenti in tempo reale su questa domenica alle urne. La copertura prosegue con gli ulteriori articoli che, sugli esiti delle votazioni, saranno proposti nelle prossime ore sul nostro portale.

Il popolo ha approvato l’iniziativa popolare “Le vittime di aggressioni non devono pagare i costi di una legittima difesa”. Ed il Governo ticinese, che avrebbe preferito rimanere al sistema vigente, con una nota stampa auspica che la “soluzione di rimborso adottata non legittimi comportamenti violenti e non incentivi i cittadini a farsi giustizia da sé, con un ricorso accresciuto alle armi”.

Il Consiglio di Stato,con una nota stampa, “saluta positivamente” la decisione della cittadinanza, che ha respinto l’iniziativa popolare denominata “No alle pigioni abusive, sì alla trasparenza: per l’introduzione del formulario ufficiale ad inizio locazione”. Le statistiche mostrano che sul mercato immobiliare vi sono numerose abitazioni disponibili, elemento che contribuisce a mantenere le pigioni a un livello moderato. Il Consiglio di Stato e il Gran Consiglio non ritenevano quindi necessario introdurre l’uso di un modulo ufficiale per la conclusione di un nuovo contratto di locazione.

Al termine dello scrutinio dei voti effettuati nei 108 comuni ticinesi è scaturita una bocciatura dell’iniziativa popolare “No alle pigioni abusive”. Contro la stessa si è espresso il 54,9% dei votanti, pari a 53’600 cittadini.

Il 52,4% (51’346 voti) dei ticinesi recatisi alle urne si è espresso in favore dell’iniziativa popolare sulla legittima difesa promossa da Giorgio Ghiringhelli, che si ritira quindi dalla scena politica con una vittoria.

Si è concluso il conteggio dei voti in Ticino, dove l’iniziativa per l’introduzione del referendum finanziario obbligatorio è stata bocciata col 58,2% dei voti. A passare è quindi il controprogetto (“Basta tasse e basta spese”), approvato col 51,9% delle preferenze.

A Manno il credito di costruzione di 4’750’000 franchi per la realizzazione del progetto Centro Polifunzionale “Bellavista” è stato respinto in votazione popolare, con 243 voti favorevoli e 338 voti contrari. La partecipazione è stata del 68.05%.

In Ticino, sui tre temi cantonali, si va verso il sì al controprogetto “Basta tasse e basta spese”, verso la bocciatura dell’iniziativa “No alle pigioni abusive” ed infine verso l’approvazione dell’iniziativa “Aggressioni, le vittime non devono pagare”. Il commento del direttore del DFE Christian Vitta.

Alessandro Speziali, presidente del PLR in Ticino sulla giornata elettorale: “Questa domenica di votazioni ha visto prevalere lo spirito liberale della popolazione, sia sul piano federale, sia su quello cantonale”.

I Verdi del Ticino salutano con “grande piacere” la “vittoria storica” che conferma il diritto al matrimonio civile per tutte e tutti: “finalmente l’amore può essere suggellato tra due persone che si amano, indipendentemente dal loro sesso”.

Sono invece “dispiaciuti” che l’iniziativa del 99% oggi non abbia trovato una maggioranza. Il dibattito “ha comunque messo in evidenza che la popolazione svizzera vuole più giustizia fiscale”. I Verdi continueranno a difenderla.

Le coppie omosessuali potranno ora sposarsi in Svizzera. La Confederazione – con l’approvazione alle urne del “Matrimonio per tutti” - sta quindi recuperando terreno rispetto agli altri Paesi dell’Europa occidentale.

Una quindicina di Stati europei hanno già legalizzato il matrimonio per tutti. I Paesi Bassi hanno aperto la strada nel 2001. Seguono Belgio, Spagna, Norvegia, Svezia, Portogallo, Islanda, Danimarca, Francia, Lussemburgo, Irlanda, Finlandia, Malta, Germania, Austria e Regno Unito.

In totale sono 29 i Paesi che riconoscono il matrimonio tra persone dello stesso sesso in tutto il mondo. Il Canada lo ha autorizzato nel 2005, mentre negli Stati Uniti la Corte suprema lo ha legalizzato solo nel 2015.

Alcune nazioni hanno introdotto un’unione civile, equivalente all’unione registrata svizzera, che prevede meno diritti rispetto al matrimonio. In Europa si tratta di Ungheria, Croazia, Grecia, Cipro, Italia, Repubblica Ceca, Slovenia ed Estonia. L’omosessualità è, al contrario, repressa in molti Stati, in particolare in Medio Oriente e in Africa. Le relazioni tra coppie dello stesso sesso sono addirittura punibili con la morte in Sudan, Somalia, Mauritania, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.

Isabelle Chassot si è imposta a Friborgo nell’elezione suppletiva per il seggio al Consiglio degli Stati lasciato vacante da Christian Levrat, designato presidente de La Posta. La centrista ha prevalso con il 62,66% delle preferenze sul competitore del PS Carl-Alex Ridoré.

A Lugano i risultati emersi dalle urne rispecchiano quanto si è delineato a livello cantonale quando ormai mancano i risultati di soli tre comuni. Approvata la legge sul Matrimonio per tutti col 51,4%, bocciata l’Iniziativa 99% con il 68,8%. Sul piano dei voti cantonali, le votazioni hanno portato a un 53,1% di favorevoli al controprogetto sull’introduzione del referendum obbligatorio e un 53,3% di sì all’iniziativa popolare sulla legittima difesa. Bocciatura dal 55% dei votanti sull’iniziativa “No alle pigioni abusive”.

Gli elettori del canton Berna hanno approvato con il 63,9% dei voti l’iscrizione di un articolo sulla protezione del clima nella costituzione cantonale. Il progetto, adottato dal Parlamento cantonale lo scorso marzo, impone una riduzione delle emissioni di CO2 in modo da poter raggiungere entro il 2050 l’obiettivo della neutralità climatica.

“Missione compiuta. Visto l’innegabile trend positivo sono convinto in base ai miei calcoli che il risultato di Lugano e Bellinzona non muterà il risultato finale, che sarà a favore dell’iniziativa”. Così Giorgio Ghiringhelli (Guastafeste) commenta il voto odierno in Ticino sull’iniziativa popolare sulla legittima difesa. “Non rilascerò altre dichiarazioni perché dalle 12 di oggi ho tirato i remi in barca ponendo fine a 25 anni di attività politica , e adesso mi godo in silenzio quest’ultima vittoria”, conclude.

A Basilea Città i votanti hanno respinto, con il 55,74%, di voti a sfavore un’iniziativa volta alla soppressione dell’aumento della tassa di parcheggio a carico di residenti e pendolari ed entrata in vigore nel 2019.

Locarno ha approvato col 52,5% delle preferenze l’iniziativa popolare “No alle pigioni abusive”. Favorevole anche all’iniziativa sulla legittima difesa (53,5%), la città in riva al Verbano ha invece bocciato il controprogetto sull’introduzione del referendum finanziario (53,8%). Sul fronte federale, bocciata l’iniziativa 99% col 58,1% di voti contrari e approvata invece quella sul Matrimonio per tutti (55,2%).

Le elezioni complementari al Municipio di Vernate programmate dopo le dimissioni dell’ex sindaco Giovanni Cossi (per ragioni di salute) e di Giacomo Müller (per cambiamento di domicilio) non hanno portato a cambiamenti nella ripartizione dei seggi. Cristoforo Dürig (285 voti personali) e Boris Zanetti (277), i due candidati della lista denominata Vernate Unita (un tempo Vernate domani) sono stati eletti avendo raccolto il 63,8% delle preferenze. Fallito dunque l’assalto a un seggio da parte del PLR con Raffaella Linzi che ha raccolto il 26,3% dei voti, e del gruppo Lega-UDC (Ferruccio Grassi e Luca Moriggia) che ha raccolto solo il 9,9% dei favori. Il Municipio resta quindi composto da quattro esponenti di Vernate Unita e uno del PLR.

Si procederà al risanamento, nell’agglomerato di Lucerna, della tortuosa Rängglochstrasse. Un credito di 53 milioni di franchi per questa strada fra Kriens e Littau, esposta a frane, è stato infatti accolto dall’81,7% dei votanti del cantone.

La legge sul sostegno economico alle imprese in relazione all’epidemia di Covid-19 è stata approvata con il 69,01% di voti nel canton San Gallo, dove le aziende potranno ricevere fino a 95 milioni di franchi di aiuti di rigore.

I principali beneficiari sono i settori della gastronomia, degli alberghi, dei viaggi e degli eventi. Sono previsti anche prestiti per i club sportivi FC San Gallo e del Rapperswil-Jona Lakers. La legge è stata approvata all’unanimità lo scorso mese di febbraio dal Gran Consiglio. Un eventuale rifiuto alle urne non avrebbe avuto alcun effetto sugli aiuti già erogati, ma i futuri pagamenti non sarebbero più stati possibili senza una nuova base legale.

Nel canton Uri non si eserciterà il diritto di voto a partire dai 16 anni, come già avviene a Glarona. La modifica costituzionale in questo senso, che era stata sottoposta oggi al corpo elettorale, è stata infatti respinta con più del 67% di voti contrari.

La maggioranza dei cantoni si è già espressa contro l’iniziativa “99%”. Trattandosi di un progetto di modifica costituzionale, necessitava per l’approvazione della doppia maggioranza fra popolo e cantoni. Il testo promosso da Gioventù socialista è quindi già definitivamente respinto. Hanno finora votato “no” le maggioranze dei votanti di Grigioni, Svitto, Obvaldo, Nidvaldo, Glarona, zugo, Basilea Campagna, Sciaffusa, Appenzello Esterno, Appenzello Interno, Argovia, Vallese, Neuchâtel e Giura.

I due principali centri del Mendrisiotto hanno votato in modo diverso solo su due temi. Innanzitutto sul “No alle pigioni abusive”, approvato a Chiasso (52%) e bocciato a Mendrisio (55%) e poi sul controprogetto all’introduzione del referendum finanziario obbligatorio: bocciato a Chiasso col 50,9% dei voti e approvato a Mendrisio (54,1%). In entrambi i comuni l’iniziativa sul referendum è stata bocciata, mentre è stata accolta favorevolmente quella sulla legittima difesa.

Sul fronte dei temi federali, un sì è stato espresso sul Matrimonio per tutti, mentre è stata chiaramente respinta l’iniziativa 99%.

A Neuchâtel la maggioranza dei votanti vuole potersi pronunciare per ogni riconoscimento di una comunità religiosa da parte del cantone. Il corpo elettorale ha infatti respinto, con il 56,25%, la legge che lasciava tale prerogativa al Gran Consiglio.

Gli svittesi erano chiamati a pronunciarsi sul tema delle prestazioni complementari, finora pagate per metà dai Comuni e per metà dal Cantone. Il 59,7% ha stabilito che in futuro saranno le casse cantonali a farsi carico dell’intera somma, con conseguenti maggiori costi per 14,5 milioni.

Tre quarti degli elettori solettesi hanno respinto domenica un’iniziativa di socialisti e Verdi volta a dare ai Comuni la possibilità di concedere il diritto di voto a livello locale agli stranieri con permesso C. Accolto invece chiaramente il credito di 63,7 milioni per la circonvallazione di Klus, ma è ancora pendente un ricorso.

Obiettivo raggiunto, secondo i giovani socialisti (GISO): l’iniziativa 99% ha aumentato in Svizzera la consapevolezza riguardo al tema dei super-ricchi e ora c’è spazio per una nuova iniziativa, che metterà di fronte le persone molto facoltose alle loro responsabilità nei confronti dell’ambiente.

Lo scopo dell’iniziativa “sgravare i salari, tassare equamente il capitale” era di aprire gli occhi sulle disuguaglianze e sul fatto che i grandi Paperoni possono arricchirsi senza lavorare, sulle spalle della popolazione, afferma il vicepresidente GISO Thomas Bruchez, intervistato da RTS. A suo avviso “questo è stato un successo” e gli attivisti hanno dato tutto durante la campagna.

I giovani socialisti hanno già in cantiere una nuova iniziativa per “far pagare ai più ricchi la crisi climatica”. Il testo mira a limitare i grandi patrimoni a 100 milioni di franchi e a utilizzare il denaro che supera la somma per finanziare la trasformazione economica e sociale della società.

È terminato lo spoglio dei risultati a Biasca, dove si seguono grossomodo le tendenze ormai profilatesi a livello ticinese. Sui temi cantonali, l’introduzione del referendum finanziario obbligatorio è stato bocciato dal 56,2% mentre il suo controprogetto ha raccolto il 53,1% dei consensi. Bocciati il “No alle pigioni abusive” col 53,5%, promossa l’iniziativa popolare sulla legittima difesa (53,7%). Negli oggetti federali è giunto un leggerissimo sì al Matrimonio per tutti (662 voti a 656), mentre si è detto no all’Iniziativa 99% (62,5%).

Il presidente di Economiesuisse Christoph Mäder prende atto con soddisfazione del chiaro verdetto che si sta profilando riguardo all’iniziativa 99%. “L’elettorato ha chiaramente respinto questa iniziativa economicamente dannosa”, afferma l’esponente della federazione delle imprese elvetiche, che ha guidato la campagna dei contrari, ai microfoni di SRF.

A suo avviso la legislazione tributaria elvetica è già oggi molto orientata ai principi di un livellamento sociale. “Abbiamo una progressione molto elevata, soprattutto nel ramo dell’imposta federale diretta”, sottolinea Mäder.

L’iniziativa 99% è stata in grado di raccogliere il sostegno dell’intera sinistra, malgrado un impatto della campagna di votazione che è stato molto scarso: lo afferma il politologo Lukas Golder, dell’istituto Gfs.bern. “La destra e il mondo economico hanno avuto una preponderanza sul tema fin dall’inizio”, ha spiegato l’esperto alla SRF. Per questo a suo avviso va considerato un successo rispettabile il fatto che gli iniziativisti siano riusciti a riunire così bene le forze di sinistra. È mancata però una mobilitazione al di là degli steccati partitici e anche sui media il tema non ha provocato grandi emozioni.

Dopo che sono stati scrutinati metà dei comuni ticinesi, l’iniziativa federale “Sgravare i salari, tassare equamente il capitale” sembra andare verso un chiaro no, al momento al 65,5%. Nella cartina cantonale prevalentemente dipinta di rosso, spicca una verde eccezione nel Sopraceneri, costituita dai comuni di Campo Vallemaggia (64,7%) e Onsernone (51,5%).

Tutti i cantoni che al momento hanno concluso lo spoglio dei voti per le votazioni federali hanno bocciato l’iniziativa “99%” e accolto la revisione di legge volta al matrimonio per tutti: si tratta dei Grigioni, di Svitto, Glarona, Nidvaldo, Sciaffusa, Appenzello Esterno, Vallese e Basilea Campagna.

L’ex presidente dei giovani socialisti svizzeri Tamara Funiciello si dice “chiaramente delusa” per il fallimento dell’iniziativa 99%. Al di là dell’uguaglianza dei diritti, promossa per esempio dalla riforma del matrimonio per tutti che è oggi passata alle urne, sussiste anche un problema di uguaglianza di potere, argomenta la consigliera nazionale (PS/BE).

Non è possibile raggiungere questa parità se una piccola minoranza guadagna molto denaro, mentre il resto della popolazione non ha tale opportunità, ha deplorato la deputata in dichiarazioni rilasciate alla RTS. L’esito del voto non l’ha comunque stupita: “sapevamo che sarebbe stato difficile”.

La popolazione di Morbio Inferiore si è divisa quasi esattamente a metà sul “Matrimonio per tutti”. L’oggetto federale è infatti stato bocciato col 50,1%, ovvero 683 voti contro i 681 dei favorevoli. Uno scarto minimo, non dissimile da quanto si riscontra anche in altri comuni in cui il voto è stato conteso: a Lamone è giunto un risicato sì (215 contro 212), mentre per esempio a Brusino Arsizio i contrari sono stati 89 a fronte di 86 favorevoli.

Anche nei Grigioni si confermano le tendenze: i risultati indicano che l’iniziativa “99%” è stata respinta con il 70,8% dei voti, contro il 29,2 % di favorevoli. Il matrimonio per tutti è invece stato accolto con il 62,8% di voti.

Fra gli oppositori al Matrimonio per tutti, riuniti a Berna, l’ambiente è piuttosto triste dopo la pubblicazione dei primi risultati del voto. In realtà, la speranza sembrava già essere svanita da qualche giorno. Anian Liebrand, democentrista fra i fautori della campagna, non si pente comunque di aver proposto il referendum.

“È stato fondamentale portare un argomento così importante davanti al popolo”, ha detto ai microfoni della SSR. Il tutto, anche solo per poter fare davvero chiarezza: “In molti, fino all’ultimo giorno, non hanno capito che si parlava anche del futuro di alcuni bambini. I favorevoli parlavano solo di quanto è bello l’amore, ma il tema era decisamente più complesso”, ha sottolineato.

L’iniziativa sui redditi da capitale dovrebbe essere respinta dal 66% dei votanti a fronte del 34% di “sì”. Il matrimonio per tutti dovrebbe invece essere accolto con il 64% di voti favorevoli; 36% i contrari. Questi, gli esiti delle prime proiezioni sulle votazioni federali fornite per la SSR da Gfs.bern.

Anche Roveredo dice sì alla pista ciclabile intercomunale che sarà pertanto realizzata mettendo in collegamento Castione e Grono sul vecchio tracciato ferroviario. Il relativo credito è stato approvato ad ampissima maggioranza. Un chiaro sì è giunto anche per la revisione dello statuto comunale e in favore della legge sui diritti politici che cambiano le modalità di elezione soprattutto del Municipio introducendo il maggioritario.

I cittadini hanno pure approvato il quarto tema comunale in votazione: il credito di 2,7 miloni di franchi per ampliare il centro scolastico In Riva. È stato l’oggetto che ha ottenuto il numero minore di preferenze, ma i sì sono comunque stati 609, mentre i no 229.

A Berna, fra i sostenitori del Matrimonio per tutti, ci si sta già preparando alla grande festa, dopo i primi dati chiaramente favorevoli diffusi dalla SSR. “Siamo emozionati vedendo i dati dei voti. Personalmente ho fatto coming out negli anni ‘80 e non è stato sempre divertente”, ha dichiarato ai microfoni della SRF il consigliere nazionale Michael Töngi (Verdi/LU).

“Spesso si ha l’impressione che in politica non si avanzi mai, ma le cose sono cambiate. Sono felice, ma le lotte per l’eguaglianza continuano”, ha aggiunto. “La proposta è vecchia in realtà, in Svizzera ci vuole sempre un po’ di tempo per ottenere le cose, ma quello di oggi è comunque un grande risultato”, ha detto ancora. “Ora speriamo che per tutti i giovani fare coming out diventi ancora più semplice”, ha concluso il deputato.

Le tendenze inquadrate a livello nazionale trovano conferma anche nell’esito del voto a Nidvaldo. Gli elettori del semicantone hanno bocciato l’iniziativa “99%” e approvato il matrimonio per tutti.

Nei Grigioni, dopo lo scrutinio di 98 comuni su 101, si profilano un “no” e un “sì” di proporzioni più o meno nette. L’iniziativa “99%” figura attualmente respinta dal 72,36% dei votanti. La modifica del codice civile concernente il matrimonio per tutti è per ora approvata dal 61,02%.

Il primo comune ticinese in cui è terminato lo spoglio dei voti è Bedretto, dove entrambi gli oggetti federali sono stati bocciati: il Matrimonio per tutti con il 75% dei no, l’Iniziativa 99% con l’85,4%. Sul fronte cantonale, appprovate l’iniziativa popolare sulla legittima difesa (52,2%) e il controprogetto all’introduzione del referendum finanziario obbligatorio (63%).

Si è concluso lo spoglio nel canton Glarona per i due oggetti federali posti in votazione. L’iniziativa 99% è stata respinta con il 67,4% dei voti, mentre il matrimonio per tutti è stato accettato con il 61,1% dei voti.

L’iniziativa popolare “sgravare i salari, tassare equamente il capitale” è stata respinta alle urne, stando a una tendenza dell’istituto demoscopico Gfs.bern, che lavora per l’ente televisivo SRG SSR.

“La proporzione del no è di circa due terzi”, ha spiegato Lukas Golder, dell’istituto di analisi. La proposta di modifica costituzionale (detta anche “Iniziativa 99%”) mirava ad aumentare le imposte per i più ricchi in modo da sgravare la classe media e le fasce meno fortunate della popolazione.

Per assicurare una migliore distribuzione della ricchezza, l’iniziativa prevedeva di conteggiare maggiormente nella determinazione delle imposte, precisamente per una volta e mezza (150%) i redditi da capitale, cioè per esempio i dividendi sulle azioni, i guadagni da interessi sui crediti o le pigioni, al di là di una soglia che andava definita per legge: si era parlato di 100’000 franchi. Secondo gli iniziativisti il 99% della popolazione avrebbe approfittato della riforma.

Secondo i primi dati diffusi dalla SSR, in collaborazione con l’istituto gfs.bern, il “Matrimonio per tutti” verrà approvato alle urne, anche se non vengono ancora fornite cifre.

La votazione - probabilmente la più attesa della giornata odierna - riguarda le circa 700 coppie omosessuali che annualmente ricorrono all’unione domestica registrata, una scelta che non è comparabile al matrimonio, in particolare dal punto di vista giuridico.

Se accettato, il testo in votazione permetterebbe parità di diritti in tale contesto, andando a toccare argomenti quali l’adozione di figli, la medicina della procreazione e la naturalizzazione agevolata. Oltretutto, anche dal punto di vista simbolico il nuovo matrimonio per tutti permetterebbe di avere lo stesso istituto per ogni tipo di coppia.

“No” all’iniziativa 99%, “sì” al matrimonio per tutti. Queste, le tendenze indicate dall’istituto demoscopico Gfs.bern sui due oggetti federali sottoposti a votazione.

La pista ciclabile della Bassa Mesolcina è stata approvata ad ampia maggioranza anche a San Vittore. Dopo che l’Assemblea comunale aveva dato un preavviso favorevole risicato, alle urne il credito di 2,09 milioni (di cui circa 900’000 franchi a carico del comune) ha ottenuto 263 voti a favore contro 113. I votanti sono stati il 66% degli aventi diritto.

I tre comuni della Bassa Mesolcina sono chiamati a pronunciarsi sui crediti necessari per realizzare il tratto grigionese della pista ciclabile Castione-Grono sul tracciato dell’ex Ferrovia retica. I cittadini di Grono hanno dato il loro via libera allo stanziamento della quota parte di 1,5 milioni con 348 voti a favore. Quelli contrari sono stati 141.

La realizzazione del progetto ora dipende dalla decisioni di Roveredo e, da quanto sembra, soprattutto di San Vittore.