La base legale per la sorveglianza degli assicurati, approvata in via definitiva dal Parlamento lo scorso marzo, si prefigge di attribuire alle assicurazioni sociali possibilità d’indagine nei confronti di coloro che sono sospettati di ottenere prestazioni indebitamente. La nuova normativa permette il ricorso alle cosiddette osservazioni segrete: queste possono essere disposte in presenza di concreti indizi di riscossione indebita - o di tentativi in questo senso - e se le verifiche, con altri mezzi, risulterebbero inutili o eccessivamente onerose.
Il ricorso alle osservazioni segrete è previsto e disciplinato dalle nuove norme
Le osservazioni in questione possono essere ordinate solo da soggetti che ricoprono incarichi direttivi nell’ambito delle assicurazioni sociali. Quanto alle modalità,
registrazioni di immagini e di suoni sono consentite se le persone sospettate si trovano in luoghi accessibili a tutti, o in punti liberamente visibili da posizioni accessibili al pubblico. Il ricorso a dispositivi GPS implica sempre un’autorizzazione giudiziaria ed è permesso unicamente se in altro modo non è possibile accertare l’ubicazione delle persone. Non ammessi sono i controlli all’interno di un alloggio, nonchè strumenti ausiliari come droni o microfoni direzionali.
In base alle nuove norme le persone osservate, al termine della sorveglianza, vanno in ogni caso informate
Una sorveglianza può essere intrapresa per 30 giorni al massimo nell’arco di 6 mesi (termine estendibile fino a 12 mesi in presenza di adeguate motivazioni). Una volta conclusa la sorveglianza, le persone interessate
devono essere in ogni caso informate e possono agire in giudizio per chiedere di verificare la liceità delle osservazioni. Se le indagini intraprese non dovessero confermare gli indizi di partenza, l’assicuratore sarebbe tenuto a distruggere la documentazione raccolta; a meno che chi è stato osservato non richieda espressamente che il materiale rimanga agli atti.
Gli argomenti dei contrari
Contro le nuove norme un comitato ha promosso un referendum riuscito con più di 56’000 firme a sostegno. Gli oppositori sottolineano di sostenere la lotta contro gli abusi ai danni delle assicurazioni sociali, ma denunciano anche la prospettiva, per via delle nuove norme, di sensibili ingerenze nella sfera privata.
Contro le nuove disposizioni è stato promosso con successo un referendum
Già oggi, afferma il comitato referendario, polizia e giustizia dispongono di competenze e mezzi per l’individuazione e il perseguimento degli abusi. Alle assicurazioni viene pertanto rivolta l’accusa di aver intrapreso un’eccezionale attività di lobbying per ottenere un’estensione, sistematica, dell’abituale prassi di sorveglianza. I contrari si appellano quindi ai principi del buon senso e dello stato di diritto.
Il “sì” del Consiglio federale
La nuova base legale, secondo il Governo, si configura come una soluzione tesa a creare un giusto equilibrio fra i necessari controlli e la tutela dei diritti fondamentali. L’Esecutivo sottolinea il carattere di extrema ratio delle osservazioni segrete e respinge la tesi secondo cui le assicurazioni, grazie alle nuove norme, finirebbero per avere le stesse possibilità d’ingerenza della polizia o dei servizi di intelligence.
Il ricorso alle osservazioni segrete, sottolinea il Governo, è consentito solo come ultima risorsa
Le assicurazioni sociali, rammenta il Consiglio federale, hanno l’obbligo di verificare senza ombra di dubbio il diritto alle prestazioni. La nuova normativa fissa le regole necessarie, ma assicura anche trasparenza e protezione dall’arbitrio.
ARi
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