I tanti dubbi dei carnevali

Il sorriso sulla bocca di chi ama il carnevale manca raramente, ma in questo periodo anche i responsabili delle associazioni organizzatrici, delle guggen e dei costruttori di carri hanno poco di cui stare allegri. In questi giorni i delegati della Federazione carnevalesca Svizzera (HEFARI) sono riuniti a Bellinzona.

La voglia di rilanciare le attività dopo i due anni di stop forzato a causa della pandemia non manca. Anzi, visto che c'è anche chi, dal febbraio 2020 al febbraio 2022, è stato fermo per tre edizioni. Ma, a volte, anche in maschera i desideri si scontrano contro la dura realtà. E la realtà odierna non è fatta di frizzi e lazzi. Dice che il Covid potrebbe riservare qualche brutta sorpresa, ma soprattutto che la crisi energetica potrebbe causare altre difficoltà e, magari, lo spegnimento degli impianti che assicurano luci, musica e il resto del divertimento. La situazione è dura un po' per tutti. E molti hanno dubbi pensando al carnevale 2023. Ci sono gruppi che non ce l’hanno fatta a restare attivi. Altri che si sono ridimensionati. Altri che pensano a come sopravvivere.

La domanda di fondo che un po' tutti si pongono è: val la pena riattivare la macchina organizzativa dei carnevali in un contesto in cui a regnare non sono le certezze ma nuovi dubbi? A prevalere in molte realtà dovrebbe essere la voglia di lasciarsi alle spalle i pensieri e rendere nuovamente protagonista il carnevale. Nella Svizzera italiana, ma anche Oltralpe, ci si proverà. I maggiori carnevali del sud delle Alpi si incontreranno nelle prossime settimane per coordinare una strategia.

Poi, all'approssimarsi dell'inizio dell'inverno, bisognerà intensificare gli sforzi per fare in modo che il carnevale 2023 possa aver luogo, nonostante i dubbi.