Colpo di scena

La belle equipe - Viaggio nella canzone d’autore francese

Originale radiofonico di Giangilberto Monti e Vito Molinari

  • 8 ottobre, 13:30
musica francese
  • iStock

Da martedì 8 a venerdì 11 ottobre 2024 ore 20:00

Di e con Andrea Mirò, Giangilberto Monti, Alberto Patrucco
Collaborazione musicale di Daniele Caldarini
Maestro del suono: Gabriele Kamm
Regia teatrale: Vito Molinari
Regia radiofonica di Vito Molinari e Giangilberto Monti
Produzione Francesca Giorzi

Riascolta qui "La belle equipe"

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  • La belle equipe (4./4)

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Una cantautrice, uno chansonnier e un comico. Un trio d’eccezione per cantare e raccontare alcune tra le più belle e significative canzoni francesi, oggi inspiegabilmente trascurate. Da Charles Trénet e Georges Brassens, a Édith Piaf e Juliette Gréco, fino a Boris Vian, Léo Ferrè, Jacques Brel e Serge Gainsbourg.
Un viaggio ricco di emozioni tra la musica, l’ironia, la poesia e la genialità di questi chansonnier. Ma anche tra le atmosfere di una Parigi Canaglia che ha cullato sogni e utopie senza tempo. In poche parole: tutta un’altra musique. Lo spettacolo, per la regia di Vito Molinari e le tastiere di Daniele Caldarini, nasce da una passione comune dei tre artisti e ha debuttato a Milano nel novembre 2011. Patrucco da anni traduce il repertorio di Georges Brassens e nei suoi spettacoli li alterna spesso ai suoi monologhi satirici, Giangilberto Monti è un esperto della chanson française, ha adattato in italiano le più belle canzoni di Boris Vian ed è il primo in Italia ad aver tradotto brani di Serge Gainsbourg, Andrea Mirò ha interpretato brani di Édith Piaf e Yves Montand nei suoi dischi e concerti.
In questo radioracconto musicale – prodotto da Francesca Giorzi per Rete Due - i tre interpreti riassumono il loro lungo lavoro scenico, lasciando in tal modo una traccia di questo progetto artistico, che non vuole solo riassumere il mondo degli chansonnier francesi, ma anche reinterpretarlo secondo i gusti di oggi e le vocalità di ognuno. Un repertorio, ricco di provocazioni poetiche, sottili ironie e invenzioni musicali, che di fatto sono anche le radici del migliore cantautorato europeo.

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