Il reportage mai visto è quello del giornalista americano Patrick Winn, da oltre quindici anni di stanza nel sud-est asiatico: un viaggio dentro la storia del popolo Wa, che occupa militarmente una parte – grande come la Svizzera – del territorio del Myanmar, ai confini con la Cina.
Quello dei Wa è uno stato, ma non è segnato sulle mappe, né riconosciuto dalle Nazioni Unite. Come mai? Perché è un narco-stato, la cui economia si regge completamente sul commercio della metanfetamina. Non a caso, il libro che lo racconta si intitola Narcotopia (Adelphi).
La magnifica conferma è quella di Andrea Moro, neurolinguista di fama che da qualche anno ha svelato un gran talento di scrittore. Il suo secondo romanzo Cinquantun giorni (La nave di Teseo) sembra partire da un gioco letterario destinato agli intellettuali – una rilettura dell’Iliade ambientata nella Milano degli anni Settanta – e invece poi alla terza pagina scopri che è uno dei pezzi di narrativa italiana più divertenti dell’anno.
L’esordio fulminante è quello di Marta Aidala, non ancora trentenne allieva della scuola Holden fondata da Alessandro Baricco poco prima che lei nascesse. Il suo primo romanzo La strangera (Guanda) è una storia di montagna, amata, inseguita e infine vissuta sulla pelle da una ragazza di città.
Dentro Alice ci sarà naturalmente anche Mirador, lo specchio che riflette proposte librarie insolite e sorprendenti, recensite da grandi voci della letteratura in italiano. Questa settimana Nadeesha Uyangoda racconterà Paradiso terrestre di Laura van der Berg (Mercurio Edizioni).
Scopri la serie
https://www.rsi.ch/s/703530