L’altro giorno un’inchiesta del Guardian ha messo in luce le contraddizioni della presidenza emiratina della Conferenza delle parti sul clima in corso a Dubai.
Il sultano Al Jaber ha detto in sostanza: “non c’è alcuna evidenza scientifica” che dimostri che l’eliminazione graduale dei combustibili fossili manterrebbe il mondo al di sotto del limite concordato a livello internazionale di un aumento di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, ma ha lasciato intendere che una tale eliminazione graduale potrebbe invece “riportare il mondo all’età della pietra”. Una fuga di notizie che ha immediatamente allarmato la comunità scientifica, che si è premurata di correggere Al Jaber. E però questo tipo di dinamica e una recente ricerca in materia di disinformazione climatica ci danno lo spunto per il dibattito di oggi.
Andrea Spampatti, ricercatore dell’Università di Ginevra, che ha contribuito a un recente studio proprio su questi temi e il professor Alberto Acerbi dell’Università di Trento, studioso di disinformazione e dinamiche socio-culturali online ne hanno parlato ad Alphaville.
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