Dedichiamo il dossier della settimana a Francis Scott Fitzgerald, da molti considerato il più grande esponente dei “Roaring twenties”, i Ruggenti Anni Venti, cioè quel periodo compreso fra la fine della Prima Guerra Mondiale e la crisi del’29, gravido di tutte quelle promesse e opportunità incarnate dall’ideale del sogno americano. A causa delle derive della Grande Depressione e del Proibizionismo, l’età del jazz era destinata a vivere una parabola discendente, la stessa che seguì anche Fitzgerald, che si ritrovò a doversi confrontare con tragedie personali e con l’oblio del pubblico.
L’occasione per questo dossier è l’uscita per la prima volta in traduzione italiana della sua raccolta “I grandi racconti”, per minimum fax.
Nell’ultima puntata del dossier dedicato a F. Scott Fitzgerald abbiamo ragionato sul grande scrittore statunitense attraverso una prospettiva “elvetica”. D’altronde Fitzgerald aveva scritto: “Switzerland is a country where very few things begin, but many things end” (“la Svizzera è un paese in cui poche cose cominciano, ma molte finiscono”). Ce ne ha parlato il nostro corrispondente Yari Bernasconi.
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