Sull’Arca Radiofonica di Babilonia ospitiamo questa settimana Andrea Satta, musicista, pediatra e scrittore dagli orizzonti sonori assai vasti, proprio come piace a noi. Fondatore, cantante e autore dei testi di una delle band cantautorali più significative del panorama musicale italiano, i Têtes de Bois, è ideatore e direttore artistico dei molti festival e progetti portati avanti dal gruppo a partire dal 1992 (“Stradarolo”, “Sotto il cielo di Roma e Berlino”, “Ferrovia dell’Allume”, “Avanti Pop”, “41° Parallelo”, “Festival della Bicicletta”, “Palco a Pedali” ecc.) e accanto alla sua carriera artistica porta avanti l’attività di pediatra nella periferia romana. Ciclista per vocazione, poeta e scrittore, ha all’attivo due libri: I riciclisti (Ediciclo, 2009) e Ci sarà una volta – favole e mamme in ambulatorio (Infinito Edizioni, 2011). È stato inviato al Giro d’Italia e al Tour de France per il Manifesto e L’Unità (su quest’ultima testata con il vignettista Sergio Staino), e di conseguenza le peregrinazioni sonore di Babilonia non lo spaventano affatto. In momentanea libera uscita dai Têtes de Bois, ci presenta oggi il suo primo album da solista, “Niente Di Nuovo Tranne Te”. Un lavoro che si avvale di preziosi compagni d’avventura che affiancano Satta nei suoi dodici brani: Giovanni Truppi, Daniele Silvestri, Paolo Benvegnù, gli stessi Têtes de Bois, insieme a Giorgio Maria Condemi a chitarre, batterie, basso e banjo. Folk, echi di Tom Waits, fiati e arrangiamenti orchestrali s’incontrano in uno sguardo autentico, che racconta luoghi di confine tra provincia e periferia, dove i centri commerciali hanno preso il posto dei fiumi e il meccanico sembra uno psicologo di automobili e di affetti.
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