Blu come un'arancia

Federico García Lorca

A cura di Marco Alloni

  • 12 gennaio 2015, 18:20
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Federico García Lorca

  • Courtesy Cultura en Andalucia

Uno dei più grandi, dei più funambolici e dei più precoci poeti del Novecento è senza dubbio lo spagnolo Federico García Lorca. Nel Blu come un’arancia di questa settimana Marco Alloni ci racconta la sua figura e le tematiche essenziali che accompagnano la sua opera, soprattutto nelle primissime composizioni giovanili. In essa ritroviamo le inquietudini di un poeta sempre angustiato dal problema della fugacità, dalla caducità delle cose e dell’effimero che attanaglia le vicende umane, ma anche appassionato dalle gioie estreme e dall’estremo vitalismo. Un animo ribelle e ferocemente libertario che nell’arte ritrovava il canto remoto dell’esistenza e il suo palpito vitale. Scopriamo così il suo rapporto con l’ossessione della morte, che lo colpirà per mano dei fascisti di Franco in giovanissima età, e con le magie della vita, a partire dalla musica per arrivare a quell’amore universale che solo in una sfera strettamente privata assunse per lui i contorni dell’omosessualità.

Troveremo inoltre Garcia Lorca nel ricordo di un suo strettissimo e amico e sodale, il poeta Pablo Neruda, e nella sua veste, per molti versi inedita, di conferenziere.

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