BLU COME UN’ARANCIA
Da lunedì 05 a venerdì 09 novembre alle 16:50
Replica il giorno seguente alle 01:30
Alberto Moravia definiva Pier Paolo Pasolini uno dei tre grandi poeti italiani del Novecento. Definizione estrema ma condivisibile. In realtà Pasolini è stato più di un poeta “letterario”, la sua poesia ha permeato di sé tanto il cinema quanto il teatro, tanto la narrativa quanto la stessa saggistica. Ma certo il Pasolini più alto e sublime, se possiamo dire così, è senza dubbio il Pasolini poeta: il poeta “poetico”. E la rassegna del Blu come un’arancia di questa settimana dedicata alla sua opera – dai lontani esordi in Friuli alle ultime poesie “romane” prima dell’efferato omicidio – cercherà di esserne una sorta di ricordo e omaggio. Marco Alloni ci accompagna lungo il tracciato della sua produzione poetica cercando di svelare il fecondo e strettissimo rapporto fra il Pasolini poeta e il Pasolini profeta e militante, fieramente e tenacemente schierato contro le seduzioni della borghesia e della cultura mercantile. Dopo un excursus introduttivo, ecco dunque alcune panoramiche sulla Meglio gioventù, sul fondamentale Le ceneri di Gramsci, sul Pasolini visionario della Religione del mio tempo e infine sull’ultimo Pasolini tragico e pur ancora innamorato della vita. Un percorso insufficiente a capirlo, ma sufficiente, crediamo, a tornare ad amarlo come sempre – anche se non da tutti – ha saputo farsi amare.