Rainer Werner Fassbinder è stato uno dei registi più significativi e più disperati di quello che, negli anni Settanta e Ottanta, venne identificato come Nuovo Cinema Tedesco.
Nato a Bad Wörishofen, una località termale bavarese il 31 maggio 1946, Fassbinder ha avuto un’infanzia difficile e infelice: abbandonato a se stesso sin dai primi anni della sua vita, ha vissuto momenti di estrema solitudine aggravati dall’abbandono in collegio da parte della madre, quando questa, su precisa richiesta del suo nuovo marito, rifiutò di farlo crescere nella sua nuova famiglia. L’abbandono della scuola, le prime esperienze omosessuali, la prostituzione sono alcune delle tappe della giovinezza di Rainer, il quale però, nel frattempo, si appassiona all’arte drammaturgica e cinematografica. Fassbinder si iscrive così in una scuola di recitazione a Monaco, dove forma insieme ad Hanna Schygulla, Peer Raben e altri studenti, una sorta di “comune” che chiamerà la sua “famiglia” e che lo accompagnerà nella sua crescita personale e artistica fino alla morte prematura nel 1982, a soli 37 anni.
La vita di Fassbinder, infatti, sarà segnata da una vena autodistruttiva fortissima: alcool, droghe, farmaci di vario genere, saranno il suo “supporto” esistenziale fino alla fine per overdose (morte che, comunque, in molti considereranno un suicidio e non una fatalità). Fassbinder ha legato il suo nome ad alcuni dei film tedeschi più significativi della seconda metà del Novecento: Le lacrime amare di Petra Von Kant, Il matrimonio di Maria Braun, Effi Briest, Querelle de Brest sono solo alcuni dei titoli più famosi di una produzione vastissima che in soli tredici anni di attività, ha contato: 30 lungometraggi, 3 cortometraggi, 2 film televisivi di durata superiore alle tre ore, due serial tv di durata superiore alle 10 ore nonché riprese dei suoi lavori teatrali e drammi radiofonici.
Questa “prolificità”, Fassbinder la legava al fatto di essere consapevole che la sua vita non sarebbe durata a lungo, e nel tempo che gli era concesso voleva lasciare un segno che fosse, da un lato, artistico e dall’altro, un atto d’accusa impietoso contro l’ipocrisia della società borghese. In queste puntate di “Scomode biografie”, Romano Giuffrida, grazie a vecchie interviste degli anni Settanta, ripercorrerà alcune delle tappe più significative della vita del regista tedesco.
Rainer Werner Fassbinder

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Rainer Werner Fassbinder (1./5)
Blu come un'arancia 03.11.2014, 18:40
Rainer Werner Fassbinder (2./5)
RSI New Articles 04.11.2014, 18:40
Rainer Werner Fassbinder (3./5)
Blu come un'arancia 05.11.2014, 18:40
Rainer Werner Fassbinder (4./5)
Blu come un'arancia 06.11.2014, 18:40
Rainer Werner Fassbinder (5./5)
Blu come un'arancia 07.11.2014, 18:40