Charles Lloyd
Bourbon Street

Sensibilità a confronto

L’undicesimo disco di Charles Lloyd e poi Julian Lage, Mareike Wiening e Samara Joy

  • Keystone
  • 15.5.2024
  • 46 min
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  • Musica
Di: Patricia Barbetti

«Offrire un po’ di tenerezza»... è ciò che l’ottantaseienne sassofonista americano Charles Lloyd intende fare con il suo undicesimo disco per Blue Note records, uscito nel giorno del suo compleanno il 15 marzo scorso. Con lui in questa maestosa avventura – dal titolo The sky will still be there tomorrow -notevoli personalità del mondo del jazz: Jason Moran, Larry Granadier e Brian Blade. Un’intenzione di fondo che commuove e predispone a un ascolto profondo e meditato, come da sempre Lloyd ci invita a fare.
Il chitarrista californiano Julian Lage dal canto suo ci offre il suo ultimo lavoro discografico – sempre per Blue Note – con formazione cangiante a seconda dei brani, che a loro volta spaziano in lungo e in largo nel grande mare della musica nordamericana. Scritto in un flusso creativo contemporaneo a un suo tour europeo, Speak to me ci parla di jazz, blues, gospel e sempre ancora rock.
Mareike Wiening, giovane batterista tedesca di Colonia, il suo Reveal per Greenleaf music lo ha scritto per esorcizzare il dolore pe la scomparsa di un familiare, per una successiva separazione e per il disappunto sulle tristi vicende mondiali. Non si tratta di musica cupa o malinconica, la sfida di Mareike affronta la rabbia con intenti catartici.
In attesa del prossimo album della cantante Samara Joy, che sarà diversissimo dai precedenti, con nuove composizioni originali da lei firmate e nuovi musicisti, torniamo un momento a Linger Awhile (Verve 2023), vincitore di tre Grammy Award, per gustare la sua versione di un brano di Jon Hendricks. La pillola di Enrico Bettinello ci parla infine di musicisti scomparsi e poi riapparsi, come il contrabbassita americano Henry Grimes.

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