Per diventare grandi musicisti occorrono buoni maestri, una dose generosa di talento naturale, molto impegno e molte ore di esercizio ma anche, ovviamente, uno strumento di ottima qualità. A quest’ultima necessità provvedono da sempre i liutai, ovvero gli artigiani specializzati nella costruzione di strumenti musicali. Con il termine “liuteria” si intende comunemente l’arte della progettazione, della costruzione e del restauro di strumenti a corda, e con questa serie di “Caffè Zimmermann” vi proponiamo un itinerario in cinque tappe alla scoperta delle sue dinamiche creative. Partiremo quindi dalla capitale storica della liuteria ovvero Cremona, una città che custodisce una tradizione centenaria che risale ai tempi di Antonio Amati e Antonio Stradivari e che oggi conta ben 180 botteghe oltre, naturalmente, alla più importante scuola di liuteria al mondo. Un viaggio che non vuol essere in alcun modo un approfondimento sistematico della materia ma che, attraverso una serie di interessanti testimonianze, ci offrirà una ricca e intrigante panoramica dei molti elementi che caratterizzano un’attività così importante, anzi cruciale per i musicisti e, di riflesso, per i compositori. Abbiamo infatti incontrato diversi liutai, approfittando del fatto che a centinaia si incontrano ogni anno nell’ambito di una grande manifestazione, Cremona Musica, la più importante kermesse europea di strumenti musicali d’alta gamma che si tiene ogni anno, a fine settembre, nella sede di Cremonafiere. A chiudere significativamente la serie di testimonianze, sentiremo nell’ultima puntata la voce della direttrice del Museo del violino Antonio Stradivari di Cremona, Virginia Villa.
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