pace, arte, guerra
Charlot

Costruttori di pace

Uomini e donne che si sono opposti alla guerra attraverso le arti dello spettacolo

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  • 17.11.2024
  • 1 h e 58 min
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Di: Barbara Camplani 

«L’arte è pace. La buona arte riesce, in modo meraviglioso, a coniugare l’assolutamente unico con l’universale. Questo approccio è esattamente il contrario rispetto a quello dei conflitti violenti». Così dichiarava il Premio Nobel Jon Fosse in occasione dell’ultima Giornata Mondiale del Teatro, svoltasi il 27 marzo del 2024.
Un messaggio, oggi ancora più attuale e urgente, che Charlot raccoglie per una puntata speciale dedicata alla pace, raccontando uomini e soprattutto donne che si sono opposti alla guerra, attraverso le arti dello spettacolo.
La pace è infatti al centro della nuova produzione del Teatro Paravento di Locarno: “Ricucire, con il filo della Storia. Voci di donne per la pace”. Di pace parlava la Lisistrata di Aristofane, primo essere umano della storia a ribellarsi – non nel mondo reale, ma in quello immaginifico dell’arte – contro l’orrenda pratica maschile della guerra. Una figura riprese nel corso del Novecento come icona femminista e pacifista e rivisitata nel 2015 da Spike Lee nel film Chi-Raq.
E a favore della pace si è impegnata per oltre 20 anni la candidata al premio Nobel Angelica Edna Calò Livne, che in Alta Galilea, regione al confine fra Israele e Libano oggi sotto bombardamento, ha creato la Fondazione Beresheet Lashalom Teatro dell’Arcobaleno, un progetto di teatro e di dialogo interculturale che ha coinvolto centinaia di giovani israeliani, palestinesi e drusi; ebrei, cristiani e musulmani.

Con Miguel Angel Cienfuegos (direttore artistico del Teatro Paravento); Simone Beta (professore di Lingua e letteratura greca dell’Università di Siena), traduttore della Lisistrata di Aristofane (Fondazione Lorenzo Valla-Mondadori, 2020) e autore de La donna che sconfigge la guerra. Lisistrata racconta la sua storia (Carocci, 2022); Angelica Edna Calò Livne e Silvia Guetta (professoressa di pedagogia della pace e gestione dei conflitti presso l’Università di Firenze), che a partire dall’esperienza del Teatro dell’Arcobaleno in Alta Galilea hanno messo a punto il metodo pedagogico del “Teatro Umanante”, descritto nel libro: Laboratori e strategie di comunicazione attraverso le arti. Sentieri verso la pace con noi stessi e con gli altri (Aracne editrice, 2024).

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